2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Direi abbastanza, in quanto mi riconosco nel Detective per quanto concerne la famiglia e la grande autoironia che ha per sé stesso. Io sono cresciuto in una famiglia meravigliosa dove l'amore era consuetudine, la mia infanzia è stata spensierata e mi è sempre stato insegnato il senso della giustizia e della disponibilità verso il prossimo.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho cominciato a scrivere 3 anni fa, poi mi sono ammalato molto seriamente e, per quasi due anni non ho più scritto. Adesso che, finalmente, mi sono abbastanza ristabilito, ho concluso di fatto il libro. In parole povere per rispondere alla domanda, posso assolutamente affermare di essere rinato una seconda volta.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta è stata semplice, già il ragno stesso, come aracnide, mi ha sempre affascinato fin da bambino.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
La risposta è scontata dopo che già sulla copertina del libro avevo menzionato i miei idoli. Il libro che mi porterei è l'ultima fatica di Patricia Cornwell "Cuore Depravato", perché è il mio genere, mi dà emozioni forti e lei è insuperabile.
6. E-book o cartaceo?
So che l'E-book è il futuro, comodo, veloce da scaricare ed accessibile a tutti ma, io in quanto "scrittore" propendo sempre e comunque per il cartaceo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho cominciato tanti anni fa scrivendo canzoni per me e per altri gruppi musicali, da qui la grande passione per la scrittura che ha permesso di esprimermi e di realizzare un grande sogno.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
La cosa è semplice, quanto casuale. Un giorno, non so perché, una frase ha cominciato a ronzarmi in testa "Tre giorni di pioggia continua", da lì è partito tutto, mi sono messo al computer ed in mezza giornata avevo già scritto 15 pagine. Dopo queste pagine, mi sono bloccato, le ho fatte leggere ad un mio amico il quale mi ha detto: "Cerca di finirlo in fretta perché ho desiderio di vedere come va a finire". Da allora ho ripreso vigore e passione. Devo veramente ringraziarlo.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
L'emozione è impagabile, è il coronamento di un sogno, il saper di essere in grado di comunicare sensazioni, di poter parlare a tanta gente. Poi si possono ricevere critiche positive o negative, però c'è sempre un dialogo con il lettore e, questo, è semplicemente fantastico.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio carissimo amico Massimo Monticelli, colui che mi ha sempre spronato ad arrivare alla fine.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È sicuramente un grosso passo avanti, ha molteplici applicazioni e sarà sicuramente il futuro. Tengo a precisare che il futuro non mi spaventa e che sono aperto a qualsiasi novità.