3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho seguito un filo logico che si delinea nella storia biblica, sapienziale, profetica: una storia che fin dall'origine si sviluppa verso un compimento: l'evento messianico che si compie nella rivelazione del Verbo: Gesù, come lo indica l'evangelista Giovanni. Senza questo evento tutta la storia rimane come un interrogativo senza risposta.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
È una scelta che nasce dall'esigenza di disegnare un'apertura verso una realtà metafisica, un varco oltre il tempo che illumina il tempo: un varco di luce.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
La Bibbia e i classici: Virgilio, Dante, Manzoni.
6. E-book o cartaceo?
Cartaceo: per avere qualcosa in mano da sfogliare.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non è una carriera. È un istinto, un bisogno di fissare le impressioni, le riflessioni.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
È un diario dell'anima. Mi sono introdotto nel personaggio Giovanni per tracciare la sua esperienza di vita, cogliere le sue riflessioni sul mistero di Gesù disegnate nel Vangelo e ripercorrere la sua attività di apostolo.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
La responsabilità di offrire una lettura utile attraverso l'invenzione narrativa senza eludere la realtà che si propone.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Forse un amico, che è anche un critico attento, senza reticenze e con proposte concrete.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La lettura attenta aiuta la memorizzazione e la comprensione critica. Due interrogativi: Come leggere? Come ascoltare?