42 pagine, 19 liriche in cui il filo comune è l'amore. Amore per la natura, in tutte le sue espressioni e forme, da quella passionale a quella platonica, da quella sensuale a quella idilliaca. Ma la vera protagonista è la poesia, con la quale l'autrice "crea" una dimensione intima e introspettiva in cui evoca, attraverso l'uso di un linguaggio non particolarmente difficile e oscuro, immagini, ricordi, suoni che trasportano il lettore in un mondo interiore ricco di candida dolcezza e esperienze significative.
La bellezza della donna, la Luna come confidente e come luogo dove trovare la pace, la voglia di scappare via da una realtà monotona e sempre uguale sono le altre tematiche affrontate dall'autrice, alla ricerca del canale giusto per lasciar andare emozioni, sensazioni e sentimenti frutto di attimi, di ricordi, di momenti di libertà.
Maria Luce Luperto è nata a Lecce, "dove il cielo bacia il mare", nell'agosto del 1970. Figlia di un artigiano locale e di un'operaia, ha vissuto sempre in compagnia delle sorelle Anna e Antonietta e della passione per la forma d'arte per eccellenza: la poesia. Diplomata all'istituto tecnico di laboratorio analisi chimico-biologico di Lecce, si è trasferita all'età di 19 anni a Milano per motivi di lavoro. Dopo aver conseguito anche il titolo di infermiera professionale presso l'Ospedale Niguarda Ca' Granda, conosce Antonio, cantautore, che sarà l'amore della sua vita e che le darà in dono Aurora e Debora.
Maria Luce Luperto è comunque un'artista a 360° gradi, che, come si legge nella sua biografia, "scrive per comprendere il silenzio, suona per far vibrare la musica nell'universo, raccoglie pietre per capire l'attimo fuggente, accarezza farfalle per sentirne la forza, cammina scalza sulla neve per assaporare il calore della terra, cavalca arcobaleni per poter toccare le stelle e soprattutto, ama e sogna lasciando al vento messaggi d'amore".