La trama. Sardegna. Giaime vive nella casa di riposo "Cristo felice", a Nuoro. La sua è un'esistenza difficile, complicata, ma nella casa non è solo. Con lui ci sono Adele, la maestra cieca, Lello, un pugile, Carmela, donna depressa alla ricerca dell'amore, Natale, profanatore di tombe, Serena, studentessa universitaria con un omicidio alle spalle, Rosaria, prostituta di mestiere, zio Salvatore, un vecchio ubriacone, e tanti altri inquilini, come un bambino orfano di entrambi i genitori.
Nella notte Giaime scappa, nonostante le raccomandazioni della sua maestra, e le vicende dei vari coabitatori del ragazzo si intrecciano nella ricerca del giovane. La storia si dipana così proprio attraverso le voci dei diversi ospiti, che cercano di capire in tutti i modi che fine abbia fatto il fuggitivo, ma arriveranno solo ad una drammatica verità. La loro è una vita da emarginati, solitari, eremiti della società, che li ha relegati ad una posizione defilata all'interno della civiltà.
Nelle 100 pagine del romanzo, l'autore si muove con sagacia e abilità tra i vari personaggi, riuscendo a gestire la narrazione attraverso uno stile molto ritmico e veloce che non appesantisce mai la lettura, pur descrivendo e raccontando con precisione di dettagli eventi, storie e incontri.
Francesco Pala è nato proprio a Nuoro ed è un classe 1973. Sin da giovane ha sviluppato una forte passione per la scrittura, che lo ha portato, dopo la laurea in Filosofia, ad intraprendere la strada del giornalismo, diventando professionista nel settore, direttore della rivista filosofica "Giornale critico di storia delle idee" ed anche insegnante. Dopo "Rosso a cinque punte", del 2011, e diverse pubblicazioni di saggi di filosofia francese contemporanea, su Nietzsche e sul pensiero psicanalitico, con "Io della vita non so nulla" è al suo secondo romanzo, col quale spera di arrivare alla ribalta della scena letteraria italiana.