“Diario di una vita vissuta”, di Mino Manara, è un romanzo autobiografico in cui l’Autore – che ha deciso di ricorrere ad uno pseudonimo – ricorda la sua intera vita, fin dalla nascita, avvenuta nell’anno in cui ha avuto avvio la Seconda Guerra Mondiale.
Una vita e, invero, un’infanzia vissuta, dunque, tra non pochi lutti ed importanti perdite, perdurate fino all’adolescenza, quando Manara si è visto costretto ad aiutare la famiglia per “andare avanti…”, essendo il figlio maggiore e ad “abbandonare la scuola…”. Un’esistenza contraddistinta, quindi, da non pochi momenti di tristezza, pur senza dimenticare i periodi piacevoli, proprio come accade a chi, determinato, desidera andare avanti al di là di tutto, perché, del resto, proprio “questo vuol dire vivere...”.
Edito dalla Casa Editrice BookSprint Edizioni, il testo è disponibile sia nella tradizionale versione cartacea, sia in quella digitale.
Un’Opera di notevole interesse. Un romanzo che originerà non pochi spunti di riflessione ed emozioni, al di là della bella storia personale raccontata.
Mino Manara è uno pseudonimo. L’Autore, nato nell’anno in cui ha avuto avvio la Seconda Guerra Mondiale, ha vissuto un’infanzia difficile e, per aiutare la famiglia, si è visto costretto ad abbandonare la scuola per lavorare, come accadeva spesso ai figli maggiori. Manara, tuttavia, grazie alla determinazione e caparbietà che l’ha sempre contraddistinto, è riuscito a raggiungere il conseguimento di un Diploma, lavorando dapprima nel privato, tra infinite responsabilità e non poche soddisfazioni; in seguito, nel settore pubblico e, da ultimo, come avvocato amministrativista, professione che svolge ancor oggi. Un uomo che, perciò, al di là dei lutti e delle esperienze pessime legate alla guerra e non solo, ha saputo apprezzare – forse ancor di più - la vita, viaggiando per il mondo per arricchirsi di esperienze e, invero, vivendo. Un Autore che, ad onore del vero, vive ancor oggi all’insegna del motto “Viaggiando si impara”: motto che ha desiderato condividere coi suoi lettori nell’Opera “Diario di una vita vissuta” e che – si augura! – possa essere colto e fatto proprio da chiunque.
