Il tutto ha inizio in un piccolo paesino della bassa padana, dove una piccola bimba emette i suoi primi vagiti. Nel paesino c’è ancora gente che va a cavallo, che passeggia al tramonto tra mucche libere di pascolare e campi di grano e frumento in pieno fermento. È qui che Francesca cresce insieme alla sua famiglia ed è qui che conosce l’amore. Un amore forte a tal punto da regalarle quattro figli. Quando, però, il suo uomo viene a mancare, dopo un primo attimo di smarrimento si rimbocca le maniche e ricomincia da capo. Conosciuto il suo nuovo compagno, scoprirà che non tutti gli uomini sono uguali e dovrà fare conto solo sulle proprie forze per garantire la sopravvivenza alla sua famiglia…
48 pagine molto intense, brevi ma capaci di suscitare emozioni nel lettore. Un volume che fa riflettere su un tipo di famiglia e di uomo incapace di essere sincero e di dire la verità anche dopo anni di una relazione tanto forte da mettere al mondo una bambina. Uno spaccato della società italiana con qualche connotato autobiografico, un libro sbarazzino e veloce che va diritto al sodo.
Nata a Zelo Buon Persico, piccolo comune italiano della provincia di Lodi, in Lombardia, nel 1965, Francesca Vecchini ha scoperto da giovane l’amore, essendosi sposata all’età di 18 anni. Vedova già a 36 anni, è stata catechista per circa 20 anni, crede nell’amicizia e nell’amore ed è appassionata di politica (che segue nei dipartimenti sociale scuole turismo, per portare aiuto ai più deboli).