Dalla morte al ruolo dell’identità personale nella vita di tutti i giorni, dai problemi dell’essere umano alle malattie. Torna in libreria Mario De Santis, e questa volta lo fa con “Lo scrigno – Squarci dell’anima”, un volume che vuole essere da trade union tra i suoi precedenti lavori, portando però al lettore una nuova sensibilità editoriale incentrata sul senso della vita dell’essere umano. Il libro, edito dalla BookSprint Edizioni e disponibile nel classico formato della brochure cartacea, indaga perciò l’animo umano, tra paure, sogni, memorie e desideri.
Lo stile delicato e la penna intensa ed emotivamente ricca dello scrittore ritornano con forza e armonia in questa silloge curiosa e profonda, che, arricchita da una copertina intrigante e di estremo fascino, realizzata dall’artista sulmonese Umberto Malvestuto, ripercorre il cammino di vita quotidiana di chi, in un modo o nell’altro, ha sempre vissuto con dignità, onore e rispetto. Il tutto buttando lo sguardo anche sulla realtà sociale che ci circonda, in un presente che appare sempre più complesso e complicato, ma al quale dobbiamo aggrapparci con forza per non allontanarci dal senso stesso della vita.
“Lo scrigno” è perciò, nelle sue 154 pagine complessive, un volume che in modo discreto e veritiero, sicuramente non pessimistico, affronta le difficoltà dell’uomo contemporaneo. Il ritmo dell’opera, meditativo, accompagna il lettore in una riflessione a trecentosessanta gradi sull’uomo e sul suo ambiente, soffermandosi per forza di cose sulle tematiche a noi più care: l’amore, l’amicizia, il lavoro, i viaggi, le passioni, gli incontri e, purtroppo, anche i virus…
Nato a Sulmona, in provincia di L’Aquila, nel marzo del 1950, Mario De Santis risiede tuttora nella ridente cittadina abruzzese con la moglie Anna Maria, da cui ha avuto due figli. Dopo 37 anni di servizio come insegnante di educazione fisica, e allenatore di pallavolo per 40 anni, è attualmente in pensione. “Lo scrigno” è la sua quarta pubblicazione con la BookSprint Edizioni. In precedenza ha infatti esordito con “L’angelo dai riccioli d’oro” (2011, racconto di 84 pagine in cui fantasia e realtà si incrociano in un gioco apparentemente assurdo e incredibile), a cui hanno fatto poi seguito “In quei momenti” (2015, 168 pagine) e “Trattieni il respiro” (2019, 216 pagine).