Possono coesistere realtà e finzione? La concretezza matematica è realmente l’altro lato della medaglia delle visioni oniriche? Le immagini di racconti vagheggiati e gli studi su figure geometriche hanno dei punti di contatto? Prova a rispondere a queste e altre domande Duilio Carpitella nel suo nuovo libro “Manuale estemporaneo di geometria irrequieta”. Il volume, edito per i tipi delle BookSprint Edizioni e disponibile nel classico formato della brochure cartacea, indaga sull’equidecomponibilità tra le figure geometriche in una cornice onirica e fantasiosa.
Forme, contorni, schemi reali e percettibili si incontrano e talvolta si scontrano con immagini inverosimili, effimere ed eteree che, nelle loro essenze indistinte, sembrano essere qualcosa di totalmente all’opposto. Eppure i frammenti di un qualcosa possono sempre riunirsi per svelare una segreta unità, per ridefinire un unicum spaziale e geometrico che impone necessariamente svariate e indesiderate derive.
In questo connubio, che sembra avere dell’incredibile, si sviluppa il manuale, la cui narrazione è mista, così come lo sono i suoi elementi. Da una parte il trascendente, l’immateriale, dall’altra il concreto e il puntuale. Nelle 92 pagine dell’opera c’è questa sfida eterna, in una continua rincorsa nella definizione reale delle cose. Ecco come nascono i racconti “irrequieti”, capaci di destare curiosità e tenere il lettore incollato al foglio dall’inizio alla fine.
Nato a Trapani nel 1957, Duilio Carpitella si è laureato in Architettura a Roma, dove ha avviato anche gli studi sui metodi di equidecomposizione tra le figure geometriche. Impegnato nel settore della grafica, appassionato di pittura, vanta all’attivo diverse esposizioni delle sue opere. “Manuale estemporaneo di geometria irrequieta” è la sua seconda pubblicazione. In precedenza, sempre per la BookSprint Edizioni, e sempre nel 2020, ha pubblicato “Piccola scorribanda notturna (senza bottino) nella macchia cieca” (80 pagine), racconto in parte autobiografico nato da un periodo d’insonnia estivo nel corso di una vacanza a Parigi.