Il fascino del teatro, la bellezza di una delle forme d’arte più antiche e sempre apprezzate dal pubblico, il piacere di un libretto che rivive la figura sicuramente affascinante di Friedrich Nietzsche e parte del suo viaggio in Italia. Arriva in libreria “Nietzsche a Torino – Dramma in un atto”, opera teatrale di Lucio Costantinni corredata da spartiti, sue composizioni dedicate alla città di Torino e alla figura di Nietzsche. Il volume, edito dalla BookSprint Edizioni e disponibile nel classico formato della brochure cartacea, è il canovaccio per la trasposizione a teatro dell’opera, che offre una rappresentazione sicuramente inedita del protagonista e riesce ad esprimere sapientemente la sua essenza.
La trama. La vicenda si svolge a Torino durante la permanenza del filosofo tedesco nel capoluogo piemontese. Qui Nietzsche incontrerà di nuovo Salomè, un’intellettuale russa di cui è da tempo innamorato, e suo padre. Ma non tutto andrà per il verso giusto e un coro di anime farà ben presto la sua apparizione, in questa atmosfera cupa e drammatica che pervade l’intera narrazione, dove non mancano spettri e fantasmi.
L’opera, ben strutturata dal punto di vista formale, è divisa in sei scene, appartenenti ad un unico atto teatrale di 35 pagine. Ogni scena ha una precisa funzione drammaturgica e permette allo spettatore/lettore di scorrere nella storia con un ritmo avvincente, interessante e sicuramente incalzante. Il climax crescente, evidente ancor di più nei momenti più intensi, si risolve solo nel finale, che conclude degnamente un lavoro davvero ben fatto.
Bambino prodigio, Lucio Costantinni inizia la sua carriera come mandolinista a soli 9 anni, presso i più celebri locali di San Paolo (in Brasile). All’età di 11 anni diventa il prescelto di un direttore d’orchestra, che per 5 anni gli insegna teoria musicale, scrittura per orchestra e direzione d’orchestra. Vincitore nel 2001 e nel 2002 del concorso “Mapa Cultural Paulista”, nel 2007 fonda l’Orchestra Brasil Villa-Lobos nel teatro CEU São Rafael, con lo scopo di favorire anche l’integrazione dei ragazzi che spesso non hanno accesso alla cultura a causa della situazione di degrado sociale in cui vivono. Completati gli studi del suo strumento presso l’Università “ULM TOM Jobim” di San Paolo, decide di trasferirsi a Torino (2014), dove lavora come strumentista e arrangiatore con musicisti e direttori del “Teatro Regio” di Torino e “Alla Scala” di Milano. “Nietzsche a Torino” è la sua prima opera.