Uomini e donne sono destinati alla distruzione? È ancora possibile salvare il mondo? Quanto è importante, a tal fine, la conoscenza diretta delle cose? Muovendo i primi passi proprio da queste domande, Marco Tommasi Reali ha viaggiato con la sua fantasia in un mondo irreale, immaginando "Adamo ha perso la testa – Storia di una creazione diventata ricreazione". L'opera, edita dalla BookSprint Edizioni e disponibile sia nel classico formato della brochure cartacea che nella più moderna veste digitale dell'ebook, rielabora una storia vecchia millenni, fornendone una nuova interpretazione in chiave contemporanea.
Il volume è infatti la rivisitazione della storia della creazione. Partendo dall'esigenza secondo cui bisogna sempre essere liberi di scegliere, infatti, Adamo è sempre il primo uomo sulla terra. Con lui c'è sempre Eva, la prima donna, ed entrambi rappresentano ancora i capostipiti dell'intera umanità. Ma la loro relazione, le loro azioni sono destinate a fornire un nuovo impulso alla realizzazione di ciò che conta davvero oggi e di quello che davvero è importante per l'uomo.
Nelle 82 pagine che completano l'opera, oltre ad elementi di riflessione concreti e profondi, non mancano sprazzi di irriverenza e ironia, come quando l'autore immagina Eva innamorata dell'uomo di Neanderthal o un suo litigio con Adamo per decidere se essere vegetariani o carnivori. Un romanzo dunque, una favola tra religione e spiritualità, improntato sul messaggio che bisogna sempre incominciare da capo e che il sapere accumulato non basta mai per capire il senso pieno delle cose.
Sacerdote della diocesi di Ventimiglia-Sanremo, Don Marco Tommasi Reali è parroco di San Marco Evangelista a Camporosso e di Cristo Re a Ventimiglia. Prefetto agli studi del Seminario diocesano e Preside dell'Istituto teologico Pio XI di Sanremo, è anche ricercatore di antropologia biblica e autore di saggi e romanzi di teologia narrativa. "Adamo ha perso la testa" vuole iscriversi proprio in questo filone, fra recitazioni e fraintendimenti, per rappresentare in forma anche paradossale ed esagerata i mali del mondo, le sue contraddizioni, ma anche il bisogno dell'uomo di riflettere sulle diversità e sull'importanza del dialogo e del confronto con l'altro.