Lui e lei, l'amore come un ricordo che rimane, il sogno come l'amore. Un sentimento forte come il sole, che non può rinunciare ogni giorno a sorgere e tramontare. Un desiderio che fatica a scemare, anche nella solitudine delle ore. Arriva in libreria Pietro Fusco con "I soliti discorsi… d'amore. O forse no", la nuova silloge edita dalla BookSprint Edizioni. La raccolta di poesie, disponibile sia nel classico formato della brochure cartacea che nella più moderna veste dell'ebook, sonda i meandri del sentimento che "move il sole e tutte l'altre stelle", in una vita che però non si ferma ad aspettare nessuno.
Ma "I soliti discorsi… d'amore. O forse no" è anche altro. Un dialogo col proprio intimo e poi con gli altri. Un viaggio interiore che rende tutto il reale in diversi stati d'animo: si passa così dal dolore all'amore, dalla delusione alla gioia, alla speranza. Tutto viene reso palpabile, sebbene sia la sregolatezza dei sentimenti a farla da padrone. Ogni parola può così esprimere nella sua potenza la pienezza dei sentimenti, l'ambivalenza di luci e ombre che essi comportano.
90 pagine in versi liberi, in un crescendo di emozioni, sensazioni ed espressioni che trovano il loro culmine nelle poesie finali. Le odi si rincorrono come pensieri sparsi che vogliono venir fuori dall'IO profondo troppo spesso silente. La capacità del poeta è proprio quella di incanalare questo silenzio in frasi che hanno una forza emotiva decisa e sentita, capaci di suscitare sensazioni contrastanti, ma forti e spiazzanti.
Nato a Roma il 21 agosto del 1959, Pietro Fusco risiede tuttora nella Capitale. Fedele compagno un gattone bianco di nome Pablo Poeta, vive passando le sue giornate immerso nella scrittura. È stato già autore, infatti, di svariati articoli, storie e poesie pubblicati su riviste e antologie. Opere dalle quali è possibile denotare la sua sensibilità verso argomenti e temi passionali ed edonistici, in cui è l'amore al centro di tutto. Nel 2015 ha anche partecipato al concorso indetto dall'Accademia dei Bronzi in onore di Alda Merini, ricevendo l'attestato di merito per la sua composizione.