Un'infanzia passata troppo in fretta. Due vite - una umana, una felina - che si incontrano. Il silenzio della battaglia, il bello dell'esistenza umana. Tutto questo è "Irina la lieve", il nuovo romanzo di Marta Crimella. Il volume, edito dalla BookSprint Edizioni e disponibile nel classico formato della brossure cartacea, affronta una tematica più che mai moderna e contemporanea: la difficoltà di vivere oggi delle donne.
La trama. Una vita che non smette mai di apprezzare quello che ha, nonostante il brutto che c'è e che c'è stato. Una vita che sa godersi i pochi momenti di felicità, che sa urlare di gioia nel suo intimo e pudico silenzio, che sa gioire di attimi di naturale bellezza e infinita umanità. Una vita, che è quella di Irina, nata in una famiglia con un padre alcolizzato, costretta ad osservare la madre ucciderlo per difendersi. Costretta a crescere troppo presto, ad imparare a vivere sin da piccola senza lasciar trasparire emozioni.
Ma, nelle 84 pagine del romanzo, Irina, forgiata da tanta esperienza e tanto dolore, cresce e diventa una donna consapevole. Abbandonata dal compagno, si ritrova mamma, col desiderio di esserlo con tutte le sue forze e di donarsi al suo piccolo. Perché Irina sogna e vive, con la nostalgia felice di poterlo comunque fare in una famiglia ristretta, ma che sa cosa significhi amare.
Un libro prezioso, intimamente bello e complesso nella sua brevità. Il lettore si ritrova così catapultato nel mondo della protagonista, che vive un'esistenza profonda, intensa, pericolosa, triste, allegra, sognatrice. C'è tutto in questo romanzo introspettivo e psicologico che lascia a bocca aperta.
Nata a Como il 26 giugno del 1977, Marta Crimella consegue il diploma magistrale e un riconoscimento in materia teologica. Prosegue così gli studi umanistici laureandosi in Filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È già nota al grande pubblico per i tanti riconoscimenti ricevuti in ambito letterario, come le menzioni di onore ai diversi concorsi nazionali di poesia "Pablo Neruda", Città di Pinerolo. Ma con "Irina la lieve" raggiunge l'apice della sua sensibilità, fondata sulla consapevolezza che le rivoluzioni interiori, terremoti della coscienza, sono indispensabili per creare il cambiamento del pensiero dell'uomo, della sua etica e del suo agire.