Presentato anche al recente Salone Internazionale del Libro di Torino, è adesso disponibile nelle librerie “Lingue e scritture – Nozioni pratiche per bibliotecari catalogatori”, il volume edito dalla BookSprint Edizioni di Vito Pacelli e con la firma prestigiosa di don Giuseppe Tabarelli, sacerdote salesiano. L’autore, attraverso le 488 pagine del suo manuale, vuole fornire nozioni, lemmi e regole delle lingue del mondo, comprese anche quelle storiche e più antiche.
Appassionato di lingue e linguaggio sin dalla giovane età, don Giuseppe Tabarelli (salesiano di Don Bosco dal 1958 e sacerdote dal 1973) vanta un’esperienza ventennale nel mondo delle biblioteche. Ha infatti iniziato, dopo il tirocinio pedagogico e gli studi di Teologia in Germania (1964-970), lavorando presso la LDC Leumann-Torino come responsabile della produzione dei settori audiovisivi e musicale. Successivamente, è stato bibliotecario all’Università Salesiana dal 1986 al 1997, riprendendo poi dal 2008 al 2014. In mezzo, si sono susseguite diverse collaborazioni con le biblioteche in giro per il mondo. Vanta infatti esperienze anche in Germania e Russia, dove ha potuto perfezionare la conoscenza di due lingue tra le più antiche e prestigiose in Europa.
Nato nel 1941, si deve a lui l’introduzione dell’automazione nella biblioteca UPS, con molte novità tecniche, e don Giuseppe Tabarelli è stato anche uno dei fondatori e primo direttore della rete informatica URBE, che collega ben 18 biblioteche pontificie a Roma. Negli anni in Russia, ha anche fondato e diretto l’edizione russa del Bollettino Salesiano e ha creato il primo sito salesiano in lingua russa (oltre che inglese, italiano e tedesco). Tornato in Italia nel 2008, è al momento vice parroco in Toscana, precisamente in quel di Torrita di Siena.
Il suo volume “Lingue e scritture” vuole essere proprio un manuale per approcciare le lingue e la loro catalogazione, fornendo soprattutto strumenti utili per lo studio della loro storia, della fonetica e delle grammatica. Nel testo, infatti, emerge la grande esperienza dell’autore e la voglia di “tramandare” una conoscenza non solo teorica, ma soprattutto pratica, affinché possa passare di generazione in generazione anche il suo amore per le lingue.