L’opera è costituita da diversi racconti di natura erotica in cui l’amore e il sesso diventano la chiave per comprendere la realtà e la natura dei rapporti umani. Spesso gli episodi si concludono in modo tragico, ma il sogno e l’incertezza della contemporaneità rappresentano una scialuppa di salvataggio, un modo per evadere dalla cattiveria dell’uomo. Il finale delle storie è aperto e lascia spazio all’immaginazione: il lettore potrà scegliere se credere alla tragicità del destino o al trionfo dell’amore; non saprà mai se il protagonista vive il nostro mondo o una realtà immaginaria, non saprà mai se ha deciso di morire in nome di un’amante perduta o se soffre di disturbi schizofrenici.
I cinque racconti sono carichi di erotismo ma, a colpire il lettore, è l’influenza della letteratura psicologica nella costruzione narrativa. In un continuo alternarsi tra realtà e immaginazione, l’autrice produce un effetto di “straniamento” in cui il lettore non sa se si trova di fronte alla verità o alla menzogna.
Fosca Alderighi, è lo pseudonimo sotto cui si cela l’identità di una donna poliedrica che ha vissuto a piena la sua vita. L’autrice è capace di suscitare emozioni e colpire per l’immediatezza dello stile. Particolarmente intense sono le citazioni dal passato, dalla letteratura latina e greca. Talento, fusione tra stile aulico e contemporaneo sono due caratteristiche che rendono “Trasgressioni oniriche” un’opera originale, un interessante mosaico di racconti in cui eros e thanatos si rincorrono in una lotta impari, senza fine ma coinvolgente fino all’ultimo scontro.