Nella silloge, la giovane autrice diciassettenne, racconta della vita delle sue delusioni, del dolore, e di quanto i silenzi possano fare male. Parla della morte, dell’amarezza e dell’inutilità dei sogni. La silloge si apre con una poesia “Trama” che racconta tutto quanto il contenuto del libro e ne anticipa il messaggio finale: nonostante la vita sia fatta di dolori, il lettore verrà esortato a reagire e ad alzarsi, proprio come racconta lo stesso titolo della silloge. “Fidati di te stesso e sconfiggi il mondo, ma ora, ora ALZATI” è con questa esortazione che si chiude il libro.
La “Poesia” dunque non è solo il mezzo scrittorio, che consente di fermare il sentimento nel momento in cui questo viene provato in determinate situazioni, ma diviene essa stessa personaggio, presenza fisica in quel processo emozionale che scandisce gli stati d’animo non solo di chi scrive ma soprattutto di chi legge e si appresta ad entrare nel mondo della non poesia.
Nelle 35 poesie di “Alzati” come in un diario l’autrice si racconta a pieno, senza freni. Nicole Lucaroni, vive a Monterotondo (RM) dove frequenta il quarto anno della scuola alberghiera. Al suo esordio letterario parla ai suoi lettori con un linguaggio schietto e sincero, raccontando il suo malessere interiore e la necessità di tiare fuori tutto il dolore.