La protesta che si erge contro la religione, contro quella che è considerata la presunta Madre di tutti in particolare, è solo l’inizio della complessa trattazione che con le sue 460 pagine, affronta argomenti di grande attualità sui quali l’autore invita a riflettere. Già dai primi capitoli sono citati e commentati episodi biblici con forte spirito critico; sono richiamati fatti storici e sono sottoposti al vaglio della ragione. “La natura ci ha dato tutto. Il clero ci ha bruciato tutto”: con queste parole che suonano come una sentenza, l’autore presenta i due binari contrapposti a che guidano la sua Opera; da un lato, infatti, c’è la Natura, la madre benigna che dona gratuitamente, specialmente alle terre del Sud, dall’altra c’è il clero che depreda, che strappa allo “zappaterra” i suoi sacrosanti diritti.
Di esempio in esempio Armando Robertazzi, nato a Buccino nel 1930, e residente a Zurigo dal 1962, passa in rassegna molteplici aspetti del mondo odierno. Le figure che dovrebbero fare da guida all’uomo moderno, si rivelano in realtà le più inaffidabili e sta quindi all’uomo stesso portare a compimento la missione di inculcare nei propri figli il rispetto della terra, unica ed autentica via di salvezza per le genti del Sud e non soltanto per esse perché non c’è paradiso al quale aspirare, c’è solo un mondo tutto terreno da curare. Quello che si vede oggi, tuttavia, è soltanto uno scenario desolante e dimentico della vera ricchezza dell’uomo, che gli uomini potrebbero lasciarsi alle spalle solo riconoscendosi figli della Terra. La soluzione politica al male che propone Armando Robertazzi, militante comunista, come lui stesso scrive è che “il Comunismo umano economico e sociale è l’unica via per ritornare tutti insieme a vivere nella gioia dello stare insieme…”