Le 96 pagine racchiudono vecchi appunti risalenti al periodo in cui alcune importanti crisi depressive hanno portato Evelyn a seguire cure farmacologiche e psicoterapeutiche e a trascrivere i sogni che al mattino riusciva a ricordare, per discuterne successivamente durante le sedute. La prima parte del testo si presenta come una sorta di “diario dei sogniâ€, in cui la donna di volta in volta trascrive tutti gli stati d’animo: il senso di insoddisfazione, la fragilità emotiva, le paure, i sensi di colpa. Nella seconda parte invece Evelyn fa un bilancio della sua vita, analizzando positività e negatività delle situazioni vissute: la separazione con il marito, un nuovo incontro e una gravidanza. Un percorso per nulla semplice, fatto di alti e bassi, di ricadute e forti crisi, che ancora non si è concluso e che forse non si concluderà mai perché questa malattia la vince solo chi impara ad accettarla e a convivere con essa giungendo a alla piena consapevolezza di sé.
Evelyn Gigli, insegnante di scuola primaria moglie e madre di tre figli oggi sa bene che occorre conoscere il pericolo per poterlo debellare. Nella sua “nuova†vita ha intrapreso l’attività teatrale e quella di scrittrice. Con il suo libro “Senza più paura di perdermi†lascia al lettore un’importante lezione: nella vita è importante saper cogliere e capire i propri limiti, ma anche la propria forza, avere più fiducia in se stessi e ristabilire un nuovi equilibri, rivalutando e imparando ad amare anche le proprie rinunce.