La raccolta si articola in trentatré poesie che con infinita delicatezza racchiudono la descrizione di sentimenti profondi. Si indaga sull’essere da un punto di vista interiore passando per sogni, speranze e illusioni che si scontrano con la frenesia della vita. Anche la memoria e la nostalgia sono temi che tornano frequentemente, così come la natura, che quando viene menzionata è sempre un elemento positivo e catartico, mezzo per creare struggenti suggestioni.
Ernesto Flisi vive in un piccolo paese al confine tra Emilia e Lombardia. Da alcuni anni ha cominciato a scrivere poesie, raccontando le sue emozioni, i dubbi, pensieri. Da alcuni versi di “Fiori di campo” spesso traspaiono malinconia e tristezza ma il tutto è presentato con molta delicatezza e sensibilità, lasciando sempre spazio anche alla speranza che è l’elemento che non deve mai mancare. Attraverso i colori o il paragone con la natura si incita a scrollarsi il torpore da dosso e reagire, in altri casi rimangono testimonianza dello scontro tra il sogno e la realtà, con la consapevolezza dell’ineluttabile.