Nato ad Avezzano, in provincia di l'Aquila, il 19 marzo del 1965, Giuseppe Franchi ha raggiunto la maturità artistica per sobbarcarsi sulle spalle questo lavoro che, apparentemente brillante e scorrevole, nasconde invece una fatica importante. Perché fatta di ricerca e di analisi, tra i luoghi comuni e il sentir popolare, di quelle note ancora silenti su cui soffermarsi per esprimere i sentimenti che, come lo stesso autore spiega, albergano dentro ognuno di noi. Note che il Franchi conosce bene perché, ultimo di quattro figli di una famiglia modesta, dopo la maturità professionale si arruola in Polizia, per poi trasferirsi a Taranto dove mette su famiglia, restando però sempre a contatto con la gente.
Satira politica ironica e pungente, divertente e riflessiva, espressa in rima e in prosa, in italiano e in dialetto, per essere accessibile a tutti e per mettere a nudo la crudeltà del vivere sociale moderno, dove sempre più si parla di parità, di benessere sociale, di abbattimento della barriere, e sempre più però si vedono fenomeni del tutto opposti alle parole. Il ciarlare sembra essere diventato il male maggiore della nostra epoca, dove non si fa altro che mettere in piazza buoni propositi, per poi dimenticarseli quando arriva il momento dei fatti.
Ecco perché "La logica del somaro", ricorrendo all'arma dell'ironia, tipica proprio della personalità dello scrittore, vuole essere non solo una raccolta di poesie da leggere e belle e fini a se stesse, ma un insieme di liriche per spiegare, per contestare una classe politica ingorda, per narrare in rima l'umanità, sempre più cieca, proprio come il somaro a cui viene lanciata la carota e si dimentica del lavoro che assurdo a cui è sottoposto.