La poesia, infatti, è da sempre riconosciuta come la forma letteraria più introversa e intima che esista e l'opera del dottor Pelella non si allontana da questo riconoscimento, seppur invada inevitabilmente la sfera vitale di ognuno di noi. Nelle 62 pagine del volume si ritrovano liriche che attraversano una vita, dall'amore per una donna alla propria famiglia, ai problemi sociali, alle difficoltà di affrontare la propria esistenza, il proprio vissuto.
Intenso nel racconto, realistico, intimo, sembra quasi di toccare con mano i versi narrati, in modo tanto semplice quanto diretto, che partono da una dedica alla moglie per il giorno del matrimonio. L'utilizzo del dialetto, ad interrompere le odi in italiano, oltre a enfatizzare le origini partenopee dell'autore, è un vero e proprio elogio alla cultura napoletana, che nella poesia, come nella musica, trova forse la sua rappresentazione artistica di maggiore efficacia.
Nato a San Paolo Bel Sito, in provincia di Napoli, il 19 gennaio del 1969, Claudio Pelella è laureato in Fisica all'Università Federico II e specializzato in Fisica Sanitaria all'Università Tor Vergata di Roma. Sposato, con due figlie, vive da 30 anni nella capitale, dopo aver a lungo abitato tra Nola e Cimitile. Sin dall'età di dieci anni scopre l'amore per la poesia e, crescendo, associa al suo lavoro la vena artistica, per la quale riceve vari riconoscimenti. E ora siamo certi che con "Un soffio di vento" ne riceverà molti altri.