“L’invisibile ingiustizia” è il primo frutto del lungo e costante impegno in ambito narrativo di questo giovane autore. Pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni, il libro s’inserisce – stando alle parole dello stesso autore – all’interno del genere storico. La storia, ad una prima lettura molto semplice e lineare, parte da una vicenda che ha del verosimile: il tentativo da parte dei poteri forti di insabbiare una scoperta che potrebbe sconvolgere positivamente il destino di tante persone. Come in uno scontro tra titani, il male ed il bene si fronteggeranno in un contesto ricco di insidie. Personaggi chiave dell’intera vicenda raccontata sono Mattew e Alfred. Giovane ricercatore il primo, e suo superiore il secondo; quest’ultimo padre di una scoperta scientifica di importanza fondamentale per la salvezza di milioni di malati di tutto il mondo: l’Aids. «Quelle sue potenzialità tanto decantate da professori e colleghi a più riprese, erano uscite fuori in una sintesi emblematica, in un’intuizione che avrebbe consegnato chiunque alla storia, che avrebbe certamente fatto parlare di premi Nobel, con tanto di posto nella storia; l’uomo del secolo, la vittoria della scienza.»
Ma se da una parte la terapia individuata da Alfred porterebbe alla salvezza milioni di persona, dall’altra andrebbe a ostacolare gli interessi economici di una influente organizzazione. Da qui la sparizione di Alfred e della sua famiglia e l’impegno di Mattew a ritrovare il suo compagno di lavoro. Nel corso di questa laboriosa ricerca si inseriranno altri personaggi che avranno un peso all’interno della storia (e della vita) del giovane Mattew. Riuscirà a trovare il caro collega Alfred? Il bene trionferà? Alla ricerca di una risposta a questi interrogativi il lettore correrà per tutte le 106 pagine del libro. Lo stile pulito del giovane Gaetano Mavilla accompagnerà in quest’avventura dai toni verosimili.