«“Con questo racconto, che è poi la mia vita”», spiega l’autrice, «“vorrei fare capire che sì, si guarisce da questa malattia, perché è una malattia, però la vita cambia, non sarò mai una vita totalmente tranquilla. C’è sempre l’ombra di un passato difficile, fatto di lotte, di paure».
L’articolo, firmato da Eva Saltalamacchia, reca un titolo eloquente – L’anoressia si può sconfiggere –, e lancia un messaggio importante. La necessità di raccontare la propria esperienza in un libro autobiografico ha una ragione ben precisa. Greta ha scritto «“nella speranza di aiutare chi soffre, per dare una spinta a chi ne soffre, per far riflettere tutti coloro che leggono queste poche righe”».
La scrittrice – classe 1986, originaria di Galatro (RC) – afferma di aver avuto «una mamma e un papà che hanno saputo aiutarla, e sorreggerla fino a farle rivedere la luce in fondo al tunnel». Ed è proprio ai genitori che Greta Sollazzo si rivolge dalle colonne dell’Ora della Calabria: «“Guardate i vostri figli negli occhi e leggete nella loro anima. Se il loro sorriso p spento, non più lo stesso, allora parlate con loro, fatevi spiegare i loro problemi”».
Un messaggio di speranza che la scrittrice continua a lanciare ogni giorno dalle pagine del suo libro.