Vanda Maggi, autrice di "La mia vita... se così si può dire" ha parlato degli abusi sessuali subiti dentro e fuori il collegio in cui il padre la rinchiuse subito dopo la perdita della mamma.
Giacomo Cappello, invece, ha raccontato la sua storia, che l'ha portato a vivere per strada esperienze molto forti, in pochissimo tempo. Dopo la droga, Giacomo comincia ad allenare il suo fisico oltre ogni limite, finché si butta nel "Vale Tudo", una forma di lotta in cui, appunto "Vale Tutto", calci, pugni, morsi, ecc. Comincia così, per lui, la vita di lottatore clandestino, descritta nell'autobiografia "Un pugno sul naso", in cui parla dei combattimenti in gabbie circondate dal filo spinato, in cui vince chi non muore o riesce a non svenire.
Due storie forti ma anche due testimonianze su come un sentimento profondo, come l'amore che Vanda e Giacomo ricevono dai propri compagni, Daniele e Giulia, possa veramente cambiare il corso di una vita che sta uscendo fuori dai binari.