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04 Giu
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Intervista all'autore - Amavi Noussougnon -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono una donna sposata, mamma di quattro figli attualmente mamma a tempo pieno. Vengo dal Togo, ma vivo da più di 17 anni in Italia.
Fin da piccola ho sempre amato le storie e la scrittura ma è stato solo più tardi che ho deciso di trasformare questa passione in un vero progetto.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Il momento che dedico alla scrittura è la mattina, subito dopo che i miei figli sono partiti per la scuola. Questo è il momento in cui la casa è più tranquilla e posso concentrarmi meglio sulle le mie storie. Mi piace iniziare la giornata con la scrittura poi proseguire con le faccende di casa.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Ci sono molti autori contemporanei che ammiro, ma una delle mie preferite è Fatou Diome. Apprezzo il suo stile di scrittura e il modo in cui affronta temi profondi con sensibilità et autenticità. Le sue storie sono una fonte di ispirazione per me, perché riescono a toccare il cuore dei lettori e dare voce a esperienze spesso poco rappresentate nella letteratura.
 
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata dal desiderio di raccontare storie che riflettano la realtà di molti bambini specialmente quelli che vivono esperienze di integrazione, di scoperte culturali e di diversità. Volevo creare un libro che fosse un ponte fra diverse culture e che aiutasse i bambini a comprendere meglio l'importanza dell’accettazione, del rispetto e della generosità.
Offrire ai giovani lettori, strumenti per crescere in un modo più inclusivo.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale nel quale ho vissuto e continuo a vivere hanno una grande influenza sulla mia formazione letteraria. Le sfide dell’integrazione e le differenze culturali che ho osservato o vissuto personalmente hanno nutrito la mia scrittura. Mi hanno dato una sensibilità particolare per raccontare storie che parlano d'identità, appartenenza e accettazione.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me scrivere è soprattutto un modo per raccontare la realtà, anche se la narrazione a volte può assumere toni poetici o simbolici. Attraverso le storie, cerco di dare voce a esperienze reali, alle emozioni e alle sfide che molte persone specialmente i bambini possono incontrare. Tuttavia, la scrittura offre anche uno spazio di immaginazione e di creatività senza però dimenticare di trasmettere messaggi importanti in modo accessibile e coinvolgente
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è un po' di me in ciò che ho scritto, perché ogni storia nasce da emozioni e esperienze vissute. Ma c'è soprattutto l'esperienza dei bambini che ho incontrato e osservato nel corso del tempo. le loro storie le loro difficoltà e i loro sogni mi hanno ispirata a creare un racconto che potesse dare voce alle loro emozioni.
Anche se i personaggi e le situazioni sono frutto della mia immaginazione, i temi che affronto fanno parte della vita reale di molte persone.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Più che una persona, sono state le storie dei bambini intorno a me a essere fondamentali per la stesura della mia opera. Il sostegno della mia famiglia e delle persone che credono nel mio progetto è stato essenziale per portare avanti questo lavoro con determinazione e passione senza dimenticare la grazia di Dio.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
I primi a leggere il mio libro sono stati i miei figli ogni volta che scrivevo un nuovo capitolo, lo condividevo con loro per vedere le loro reazioni e ascoltare i loro commenti. I loro entusiasmo e i loro feedback sinceri mi hanno aiutato a migliorare la storia e a renderla ancora più coinvolgente per i giovani lettori.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Penso che gli ebook abbiano un ruolo sempre più importante nel mondo della scrittura, soprattutto per la loro accessibilità e praticità. Tuttavia credo che il libro cartaceo abbia ancora un fascino speciale soprattutto per la letteratura per l'infanzia dove l'esperienza tattile e visiva è fondamentale. Il futuro della scrittura sarà probabilmente un equilibrio tra i due formati, offrendo ai lettori la possibilità di scegliere quello che meglio si adatta alle loro esigenze.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che gli audiolibri siano una risorse straordinaria soprattutto per rendere la letteratura accessibile a un pubblico più ampio. Offrono un modo diverso di vivere la storia anche svolgendo altre attività. Per la letteratura per l’infanzia, possono essere uno strumento prezioso per sviluppare l'immaginazione dei bambini.
Credo che, insieme ai libri cartaceo e ebook, gli audiolibri rappresentino una parte importante del futuro della letteratura.
 

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