Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Marcello, sono di Terni una cittadina piccola con le sue idee e stranezze...
la mia vita è semplice lavoro come tutti ed ho una famiglia come molti.
Decisione di diventare scrittore perché troppe parole avevo dentro di me, nate con naturalezza avevo ed ho quella spinta di scrivere, credo, quello che possa essere la vera sensazione che una donna, un amore o una anima possa sentire e nessuno aveva mai espresso come una poesia.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Ogni momento è buono, anche quando sono davanti alla tv, a fare una passeggiata o prendere un caffè, ecco che nasce una poesia dentro di me sento quella spinta di realizzare e allora devo scrivere.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore preferito
Perché è nata la sua opera?
Non sono uno di quelli che ha sogni nel cassetto e spera che prima o poi si possano realizzare, no, la mia opera è nata così di punto in bianco è esplosa dentro di me come quella voglia pazza di avere un gelato e allora ho scritto e le parole sono uscite da sole.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il mio contesto sociale non ha influito assolutamente per niente...
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere non è una evasione dalla realtà, quello che scrivo nasce da dentro di me si rivela come quella voglia di mettere del nero su bianco e nasce così di istinto o solo nel vedere attimi di vita, foto ecc. e allora nasce quella poesia dettata direttamente dalla mia anima e allora scrivo e scrivendo la poesia prende forma.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto. tutto ciò che voglio esprimere sull'amore la sua forma la sua esistenza, sulla donna sul suo modo di essere di esprimersi, sull'anima sulla sua essenza, sento esprimo e scrivo…c'è tutto...
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Una musa no, come ho detto le sento dentro e mi riempiono e perciò devo esprimere su carta quel senso dell'anima che vive dentro di noi.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia moglie. E devo dire che la Sua emozione è stata inaspettata, non immaginava e ha letto parole espresse con vera anima.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Presumo di si, visto che ormai sia i quotidiani che le riviste e persino le ricette sono più ricercate e lette sia su cellulari che tablet
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Beh è ottimo per i non vedenti amanti dei libri, io preferisco ancora il cartaceo
