Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
La mia era una famiglia modesta, padre muratore e madre casalinga che viveva in un tranquillo paesino della provincia di Pescara, Tocco da Casauria, 3.000 abitanti circa.
Le scuole dell'obbligo in paese, il liceo classico a Sulmona e l'università a Chieti, le tappe dello studio. La tesi sperimentale in dialettologia italiana mi ha spinto a pubblicare alcuni testi sulla storia ed il dialetto del mio paese. Di qui al romanzo, il passo è stato breve.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Di mestiere faccio l'insegnante, non lo scrittore. Passo dei giorni senza scrivere nulla, altri invece in cui riempi pagine su pagine. Rimane pur sempre un hobby.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Ne potrei citare diversi, da Carofiglio alla mia conterranea Di Pietrantonio. Forse Carlo Cassola, nonostante non possa definirsi proprio contemporaneo, è quello che mi rapisce di più.
Perché è nata la sua opera?
La voglia, il bisogno di raccontare e di fantasticare che credo siano insiti in noi tutti, ma anche un certo piacere personale, direi intima soddisfazione.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Direi parecchio. La vita te la porti addosso come i luoghi in cui sei vissuto e le esperienze che vi hai fatto. Tutto fa brodo, si sarebbe detto un tempo.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un po' di tutti e due. La realtà è la base da cui si traggono esperienze e riflessioni, evadere da essa significa fantasticare e librarsi in un’altra dimensione.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In questo libro c'è la realtà di un paese contadino con il contesto che questo modo di vivere si portava dietro. Rapporti umani, stretti, dove esisteva una morale consolidata. Di questo contesto faceva parte anche il sottoscritto.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Non credo. Forse gli amici più stretti ai quali avevo confidato inizialmente l'intenzione di scrivere questo romanzo.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mio fratello, divoratore seriale di libri e riviste.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io non cambierei mai un libro con l'ebook. Ma questa domanda proprio non saprei rispondere.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Idem come sopra.
