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20 Mar
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Intervista all'autore - Antonino Zampini -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un medico, ora in pensione, nato in un paesino della provincia di Isernia (Molise). Ho viaggiato molto e ho sempre avuto la passione per l'arte e la storia, in particolare per l'arte e la storia romana.
In realtà non ho mai deciso di diventare scrittore: ho iniziato a scrivere, come tanti, alcune poesie, poi appunti dei viaggi e infine qualche romanzetto.
Il piacere di scrivere mi ha guidato nell'affrontare il lavoro che ho fatto per portare a termine la scrittura dei miei tre romanzi pubblicati.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
In genere il pomeriggio, ma, a volte, anche la sera.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Maurizio de Giovanni
 
Perché è nata la sua opera?
Mi interessava, attraverso la ricerca dei dati e dei ricordi, la storia di una mia nonna materna, la cui vita è stata particolarmente complicata e dolorosa. Allo stesso tempo quella storia descrive un amore insolitamente tenace e soprattutto, in un'epoca in cui il patriarcato era la regola, la figura di un marito che ha avuto un profondo rispetto della sua compagna.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Parecchio, credo. In particolare gli anni di università vissuti a Roma.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me è stato un modo per raccontare la realtà. E poiché la realtà dei fatti storici antichi è spesso costellata di ombre o di vuoti ho colmato quelle carenze con la fantasia.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Credo che qua e là si possano intravedere, nei miei scritti, molti aspetti della mia personalità.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Molti amici e parenti mi hanno aiutato nella mia ultima opera.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A una mia amica, appassionata di lettura.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Forse, non saprei dirlo. In ogni caso credo che il cartaceo resisterà.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sarà utile, soprattutto per coloro, anziani o diversamente abili, che potranno godere di questa novità.

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