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BookSprint Edizioni Blog

18 Mar
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Intervista all'autore - Francesco Mercurio -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Catanzaro, ho vissuto per 21 anni nel quartiere S. Elia a nord della città su in collina, ho trascorso la mia infanzia e la mia adolescenza felice, vivendo tante avventure indelebili con amici, amori e musica.
Un giorno di colpo mentre studiavo all'università della mia città nella facoltà di Scienze Dell'Amministrazione mi viene un colpo di fulmine lascio quella facoltà per iscrivermi alla Sapienza di Roma iscrivendomi alla facoltà di lettere antiche indirizzo archeologico. Li ho vissuto per 12 anni, un amore unico, immenso e mai dimenticato, ancora oggi spero di poter tornare prima o poi a vivere. Oggi vivo con piacere nel mio bellissimo quartiere in collina dove in pochi minuti mi ritrovo al mare e in altrettanti pochi minuti in montagna, la bellissima Sila. Nella città di Roma ho intrapreso si gli studi di archeologia ma sopra tutto cercavo di sbarcare il lunario come cantautore. Ho vissuto di piano bar, eventi, serate di piazze ecc. da quando avevo 16 anni. Scrivo canzoni da quando ne avevo 15 e ho scritto oltre 150 brani, incidendo anche due Album, e scrivendo oltretutto 17 brani per i due album distribuiti da un noto settimanale per la giornata della musica del festival di Napoli. In seguito ho iniziato a scrivere sceneggiature per fiction e film due sono stati anche messi in opera, altri giacciono nel cassetto. Da qualche anno scrivo storie che potrebbero essere pubblicate come libri. Il mio primo approccio nel pubblicare un mio racconto sarà probabilmente tardivo ma mai dire mai nella vita.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Sono due i momenti che dedico alla scrittura, uno subito dopo pranzo, ma quello più importante e la sera dopo cena, infatti è quello per me più importante e molte volte mi ritrovo alle 3 di notte senza accorgermene.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
il mio scrittore contemporaneo preferito è Fabio Volo, lo trovo molto simile a me nella schiettezza della narrazione e nelle emozioni che vuole trasmettere al pubblico, inoltre è lo scrittore del popolo cioè semplice nell'esporre la narrazione.
 
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata dalla necessità di urlare al mondo che non si può non essere sinceri se hai trascorso, vissuto e amato una persona.
Ho tanti racconti da pubblicare ma l'ultimo episodio amoroso della mia vita mi ha segnato definitivamente su questo tema.
Mi auguro di poter far riflettere quelle persone che si trovano ad affrontare la tematica dell'Amore, facendo tesoro di alcune semplici regole che possono cambiare il corso della loro vita amorosa.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Credo che il contesto sociale possa incidere molto o per niente in un autore.
Ad esempio per me ha inciso poco sotto certi aspetti e molti in altri contesti.
Mi spiego meglio, credo che scrivere sarebbe stata un'indole a prescindere, ma il vissuto quello è stato molto importante. Le storie vissute le persone conosciute i giorni trascorsi in un luogo piuttosto che in un altro hanno cambiato la mia storia e di conseguenza la mai scrittura.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Credo che scrivere sia una cosa bellissima, hai modo di dare sfogo hai tuoi pensieri più profondi, alle fantasie che mai nessuno potrebbe conoscere se non in questo contesto, inoltre fantasticare e sognare sono due cose molto vicine, e come la vita ci insegna, sognare non costa nulla e inoltre ti da speranza per qualcosa che vorresti raggiungere.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Beh potrei dire che indirettamente in uno scrittore ci sia sempre il 100%, in quanto le fantasie sogni o vissuto fanno tutti parte della stessa mente, anche quando racconti qualcosa che ha vissuto un amico in qualche modo c'è sempre il tuo zampino.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si credo che la cosa fondamentale per la stesura della mia prima opera sia stata una presa di coscienza, ovvero una delusione che non ti aspetti ti da quella spinta in più e quel coraggio in più di fare questo passo, per poter dare consigli, conforto e suggerimenti a quelle persone che vivono l'amore come lo vivo io in maniera intensa, di seguire alcune regole non scritte ma fondamentali.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A dire il vero ho torturato una sera un paio di amici che hanno dovuto passare circa 5 ore ad ascoltarmi, credo mi odino per questo ma essendo amici mi avranno perdonato.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
La tecnologia si evolve, il mondo cambia in modo repentino e quindi dobbiamo accettare l'evoluzione, anche se per coloro che hanno più di 35 anni avere il libro materialmente nelle mani ha un sentimento differente.
Conosco amici che comprano ancora un libro in maniera fisica perché riescono a leggere con più passione. In effetti vale per me la stessa cosa.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è una cosa molto bella sotto alcuni aspetti. Ad esempio aiutano i non vedenti ad avere l'autonomia di poter ascoltare un libro senza la necessità di qualcuno che sia disponibile a farlo, questo vale anche per le persone anziane con la vista oramai precaria si possono trovare a loro agio con l'audiolibro.
L'unica nota stonata se vogliamo dirla tutta sono le voci che si ascoltano non sempre riescono a trasmettere la giusta enfasi.

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