Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta a Padova. Attualmente abito a Cadoneghe, un paese della
urbana.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Piccole donne, La saga di Harry Potter, Il Signore degli anelli, La storia infinita, Il
signore delle mosche.
(Non so molto degli adolescenti di oggi, io a 14 anni amavo Delitto e castigo e
subito dopo Jane Austen).
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Per me è un peccato che vada perduta l'esperienza e l'emozione che ti dà leggere
su carta, soprattutto se si tratta di belle edizioni. Il profumo della carta stampata,
mettere un bel segnalibro e sapere che hai appuntamento per dopo per
continuare la lettura per me è impagabile!
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Da ragazza ho scritto, per me, varie poesie e tenevo un diario su cui non scrivo da
moltissimo tempo. Però mi piaceva mettere su carta i pensieri, le emozioni: è
come raccontare a qualcuno i propri pensieri e scoprire poi che hai le idee più
chiare su qualcosa che magari ti dava delle perplessità.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Già in passato avevo avuto l'idea di mettere su carta queste storie che avevo
inventato per i miei figli quand'erano piccoli. Loro mi hanno regalato un
computer l'anno scorso, per i miei 70 anni e mi hanno invitato a scriverle.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Si tratta di un libro per bambini che credo abbiano molto bisogno, nella difficile
epoca in cui viviamo, di sentir parlare di gentilezza, non violenza, amicizia
sincera, accoglienza e collaborazione con il prossimo. È importante imparare
che ognuno di noi è unico ed è una risorsa nella sua specificità. E ancora, che
usino e conservano la fantasia e la voglia di sognare!
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Posso dire che amavo scrivere temi a scuola, prediligevo le materie letterarie.
Ma non avevo mai pensato di pubblicare le poesie che avevo scritto, il
desiderio di scrivere anche per altri mi è venuto con questo libro di storie per
bambini.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Si: quando ho inventato per loro la storia della talpetta Carolina, doveva essere la
storia di quel pomeriggio. Ma nei giorni successivi me la chiedevano ancora,
quindi nel racconto l'ho fatta crescere, andare a scuola, diventare grande.
Inoltre Francesco, il figlio minore, ha accettato di andare alla scuola materna
dopo la storia di Mamma orsa e i due orsetti.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, una volta iniziato desideravo proprio continuare e scriverle tutte,
immaginandomi il risultato finale corredato dalle immagini.
Il suo autore del passato preferito?
Senza dubbio Jane Austen.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non lo conosco, capisco la sua importanza per le persone che non riescono più a
leggere o che se ne servono per ottimizzare il tempo.
