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04 Mar
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Intervista all'autore - Angelo Rollo -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io vengo dal sud dell’Italia, puglia per la precisione, trasferito in Emilia Romagna nei primi anni 90.
Ho lavorato in laboratorio chimico per circa 15 anni, poi ho deciso di fare da me, ed ho fondato un’azienda informatica, che rappresenta attualmente la mia vita lavorativa. In realtà ho sempre scritto, ed ho materiale sparso nei vari dischi che prima o poi utilizzerò per qualcosa di nuovo. ma questo mio primo lavoro è nato dal nulla, senza avere nessun pensiero conservato. Non mi considero uno scrittore, almeno non nel senso di professione. scrivere è un gioco che mi entusiasma e che mi gratifica. E resterà tale anche se dovessi continuare a scrivere altri testi.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Scrivo la sera. Dalla mia scrivania in ufficio, usando lo stesso PC che durante la giornata utilizzo per il lavoro. dedico alcune ore alla scrittura, prima che il telefono squilli e da casa mi comunichino che è il momento di tornare.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Erica Jong è una scelta affascinante come autrice preferita. La sua scrittura, audace e rivoluzionaria, ha ridefinito il modo di raccontare la sessualità e l'indipendenza femminile. Il suo stile diretto, ironico e intenso ha lasciato un segno profondo nella letteratura, ed anche nella mia formazione personale, esplorando desideri, paure e libertà con una schiettezza rara.
 
Perché è nata la sua opera?
Ho scritto questo libro perché credo che l’erotismo sia una delle espressioni più profonde e autentiche della natura umana. Volevo raccontare il desiderio nella sua forma più pura, fatta di tensione, attesa, gioco e trasgressione, senza paura di esplorare i confini tra controllo e abbandono.
Per me, l’erotismo non è solo una questione di corpo, ma soprattutto di mente: ho cercato di intrecciare emozioni, fantasie e psicologia, dando vita a personaggi che vivono il piacere non solo come impulso fisico, ma come un viaggio sensoriale e mentale.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale è stato fondamentale, la mia formazione culturale e sociale fanno di me la persona che pensa quello che scrive. ed i miei pensieri non possono che essere frutto della mia formazione.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere un romanzo erotico è entrambe le cose. Da un lato, scrivere un romanzo erotico permette di creare mondi in cui tutto è possibile, di superare i limiti imposti dalla società e di dare forma a scenari che nella realtà rimangono solo pensieri segreti. È un’evasione, un viaggio in territori proibiti o inesplorati, uno spazio sicuro dove sperimentare il piacere senza conseguenze.
Dall’altro, l’erotismo è profondamente radicato nella realtà: racconta le dinamiche delle relazioni, il gioco delle attrazioni, il linguaggio dei corpi e delle menti che si cercano. Anche quando è romanzato, porta alla luce verità universali sul desiderio umano, sui bisogni inespressi, sulle pulsioni che governano le nostre scelte più istintive.
Quindi no, non è solo evasione e non è solo realtà. È entrambe le cose fuse in un’unica esperienza.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In un romanzo erotico, come in qualsiasi altra forma di scrittura, c’è sempre qualcosa di chi lo ha scritto. Anche quando si inventano personaggi e situazioni lontane dalla propria vita, le emozioni, i desideri, le paure e le fantasie che si riversano nelle pagine appartengono in qualche modo all’autore.
Forse non tutto ciò che è raccontato è accaduto davvero, ma è stato immaginato, desiderato, sognato o temuto. Ci sono pensieri che non si direbbero ad alta voce, ma che trovano spazio tra le righe. Ci sono esperienze vissute che si mescolano alla fantasia, creando un intreccio in cui la realtà si confonde con il possibile.
Quindi, quanto di me c’è nel libro? La risposta più sincera è: abbastanza da renderlo autentico, ma mai così tanto da svelare tutto.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nella stesura di questo libro, sono stati fondamentali diversi elementi e persone, anche in modi inaspettati.
Prima di tutto, chi ha ispirato le emozioni e i desideri che hanno dato vita alla storia. Senza quelle esperienze, senza quegli sguardi, quei giochi di seduzione, il romanzo non avrebbe avuto lo stesso respiro.
Poi, chi ha saputo ascoltare, chi ha letto le prime pagine senza giudicare, chi ha incoraggiato a spingersi oltre, a non censurarsi, a scrivere con autenticità. A volte bastano poche parole, un commento, uno sguardo curioso per dare la spinta giusta.
E infine, chi inconsapevolmente ha lasciato un segno: incontri fugaci, conversazioni rubate, situazioni vissute o solo sfiorate. Ogni dettaglio ha contribuito a costruire un mondo in cui perdersi, e forse, anche a ritrovarsi.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Nessuno lo ha letto per intero mentre veniva scritto. qualcuno ha sbirciato delle righe, delle frasi. qualcuno ha potuto leggere un intero capitolo. ma il libro non è mai stato letto da nessuno prima della sua pubblicazione
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Ho fondato una azienda informatica, sono certo che prima o poi l'ebook sarà centrale. ma al momento preferisco avere il libro in mano e sfogliare le sue pagine. sentire l'odore della carta.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ho un gran feeling mentale con l'audiolibro

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