Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho sempre raccolto esperienze, impressioni, riflessioni, riportate dappertutto, nei diari, quaderni, anche al Liceo avevamo l'abitudine di scriverci lettere fra amiche, la mia vita è sulle pagine, molto spesso era per parlare con me stessa, per sfogarmi, o per festeggiare qualcosa.
Ho avuto un compagno, che aveva la stessa abitudine: al mattino, prima di andare a lavorare, mi lasciava spesso qualcosa di scritto, era molto affettuoso. Ora ho preso l'abitudine di scrivere sui muri della mia stanza, se lo vede mio fratello, che abita a Bologna, ma che ne è co-proprietario mi uccide! La mia scrittura nasce, in ogni caso da una necessità, quasi sempre da un evento drammatico. È sempre lo start-up.
In ogni caso, ritenendomi una persona allegra, il racconto poi rivela episodi buffi, abbastanza ironica da cogliere "l'insostenibile leggerezza dell'essere"... l'emozione che provo nello scrivere è paragonabile ad un viaggio nell'ignoto: la partenza è certa, non so dove mi porteranno i personaggi, come tutti i viaggi c'è emozione, ma anche fatica, attenzione a non sbagliare direzione, quando ritengo di aver raggiunto la meta, mi fermo. Lascio decantare per un po', e solo dopo correggo tante volte quanto è necessario, e alla fine mi è capitato anche di commuovermi, o ridere, ecco, il distacco credo sia una fase necessaria, leggo ciò che ho scritto, come se l'autrice non fossi io.
In ogni caso, non potrei vivere senza scrivere.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutti i racconti sono ispirati a vicende autobiografiche, in particolare "LA MADRE RUBATA", che, in ogni caso è calato nella struttura fittizia di un thriller, ma anche gli altri prendono spunto da episodi personali, e trasformati, forse "IL CLIENTE PERFETTO" può essere considerato più distante dal mio vissuto, un'operazione di fantasia, quasi...
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È stata per un verso, un'operazione di liberazione catartica, per altri motivi un'esperienza creativa, divertente, appassionata, talvolta anche un'esplorazione nel mondo, difficilmente rappresentabile dell'erotismo. Ricordo le parole di Lidia Ravera, la quale dileggiava le scrittrici donne, quando descrivono una scena erotica, spero di esserci riuscita, evitando lo sdolcinato superfluo.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
È nata spontaneamente, d'istinto, e credo che, leggendo i contenuti narrati nell'opera, il lettore potrà darmi ragione. Malgrado la crudeltà, o un'incauta imprudenza, la cecità di chi ha disseminato le trappole per incastrare le mie eroine, non ne sono rimaste vittime, al contrario, si sono liberate da sole, non solo... ora sono lontane e molto impegnate, nella costruzione di un amore, o nella loro carriera, chi è stato più sfortunato non dimenticherà mai il dolore di una perdita, e la crudeltà, il cui peso non è stato alleviato da nessuno.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Un testo poetico di Alda Merini, e porterei con me Andrea De Carlo, sono sicura che potremmo trascorrere il tempo molto piacevolmente
Ebook o cartaceo?
Entrambi, per quanto mi riguarda non leggerei mai da un e-book, ma so che è diventato molto popolare, ed economico. Non leggerai mai un e-book, preferisco la carta stampata, il suo profumo.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non ho deciso, è avvenuto per caso, sono ufficialmente un'insegnante laureata in lingue e Letterature Straniere Moderne, sicuramente privilegio la scrittura, ma amo dipingere, il canto, ho frequentato per due anni un corso di recitazione, che ritengo un'esperienza molto formativa, costruisco gioielli fatti a mano... Amo la creatività, in generale
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea del romanzo nasce dall'episodio di una madre che si ammala di Alzheimer, e dopo qualche anno si scatena una sorta di congiura affinché la figlia affezionatissima non possa vederla liberamente, causa anche pandemia Sars- Covid, ma questo è solo uno dei quattro racconti, contenuti nel romanzo, evito aneddoti perché non ce ne sono.
Gli altri racconti contengono vari temi e sono più ricchi di spunti di riflessione, meno legati ad una realtà drammatica, come può essere la negazione arbitraria di impedire ad una madre, che ha i giorni contati, di abbracciare sua figlia senza chiedere il permesso a nessuno.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una gran bella emozione, che vorresti condividere con tutti.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Per ora ho mantenuto uno scandaloso riserbo. Qualche accenno agli amici più stretti.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come già dissi, credo che sia necessario per i portatori di handicap, non ci sono dubbi, perché escluderli dal piacere di una fruizione artistica, dal conforto di una lettura che possa appassionarli, dal divertimento. Siamo nel 2025, nostro malgrado.