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BookSprint Edizioni Blog

10 Dic
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Intervista all'autore - Alice Maia Rossi -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Vengo da un piccolo paese della Vallagarina, in Trentino, immerso nella natura e circondato da montagne. La vita qui, tra paesaggi incantevoli e la presenza costante degli animali, ha sempre rappresentato per me una fonte inesauribile di ispirazione.
Non ho mai deciso, da un giorno all’altro, di diventare scrittrice: la scrittura è sempre stata una parte di me. È il mio modo di calmarmi, di mettere ordine nei pensieri e, a volte, di fuggire dalla realtà. Iniziare a scrivere un libro è stato un gesto spontaneo, naturale, quasi inevitabile, come se fosse qualcosa che aspettava solo il momento giusto per venire alla luce.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento preciso della giornata che dedico alla scrittura: mi lascio ispirare dal momento, che sia giorno o notte, bel tempo o maltempo. Ogni istante ha un suo ruolo nella stesura di ciò che scrivo. Ad esempio, il vento spesso mi porta a scrivere scene eroiche o ricche di adrenalina, perché lo percepisco come una forza inarrestabile che trasforma tutto ciò che incontra. Mi lascio influenzare dall’atmosfera del momento, vivendola a fondo per scoprire emozioni nuove, emozioni che forse non vivrò mai se non attraverso i miei personaggi. Per me, è essenziale ascoltare ciò che ci circonda, perché è lì che si trovano le storie più autentiche.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore contemporaneo preferito, perché non mi piace focalizzarmi su un solo scrittore e leggere esclusivamente i suoi libri. Preferisco lasciarmi guidare dalle emozioni che un libro mi trasmette, indipendentemente da chi lo abbia scritto. Mi piace esplorare nuovi autori, generi e storie, senza porre limiti alle mie letture. Se dovessi scegliere un libro preferito, direi che c'è un'opera che ogni volta che leggo mi fa sentire a casa, come se fossi avvolta da una coperta morbida in una giornata di neve. È un libro che mi trasmette sempre quella sensazione di calore e sicurezza.
 
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata durante un periodo di grande difficoltà, come molti ricorderanno: la pandemia. Era un momento che ci ha costretti a fare i conti con noi stessi, con le persone con cui vivevamo, e con tutto ciò che abbiamo perso. La scrittura è diventata per me una via di fuga dalla realtà che mi soffocava. Sebbene fosse un periodo difficile, mi ha dato anche un'opportunità: avevo tanto tempo a disposizione per scrivere e una sorta di "scusa" per non dover affrontare continuamente la situazione esterna. Così, la mia opera è emersa come una risposta a quel bisogno di evasione.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale in cui vivo ha avuto un'influenza fondamentale nella mia formazione letteraria. La mia vita e le persone che mi circondano hanno segnato profondamente l'opera che ho scritto. Come si può vedere nei ringraziamenti, mi sono circondata di persone dolci e gentili, che mi hanno sempre spronata a fare ciò che amo e a dare il meglio di me. Inoltre, ricordo con tanto affetto che, già alle scuole elementari, la mia maestra di italiano mi disse che avevo del potenziale nella scrittura. Quelle parole mi sono rimaste impresse nella memoria, perché sono state una spinta importante a credere in me stessa e a coltivare questa passione che, con il tempo, è diventata una parte fondamentale della mia vita.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me, scrivere è entrambe le cose, anche se forse l'evasione dalla realtà prevale. Come dicevo prima, la scrittura mi aiuta a trovare un posto migliore, creato con le mie mani, dove, nonostante le difficoltà e le peripezie, un lieto fine è sempre possibile. Tuttavia, la realtà che mi circonda non è mai del tutto estranea alle mie opere, poiché prendo spunto proprio da essa. Le esperienze, le emozioni e ciò che vedo intorno a me si riflettono nei miei scritti, ma li trasformo in una dimensione che, pur rimanendo legata alla realtà, mi permette di esplorare mondi diversi e, talvolta più speranzosi.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In ciò che ho scritto c'è sicuramente molto di me, sia nei miei aspetti positivi che negativi. Le mie speranze, le mie fantasie e anche le mie emozioni più profonde si riflettono nelle pagine del mio libro. Leggendo, credo che si possa capire molto di me, perché non mi nascondo mai dietro a ciò che scrivo. Non riesco a scrivere qualcosa che non penso o che non sento. Cerco sempre di dare il massimo, spingendomi al limite per fare del mio meglio, ma rimanendo sempre fedele a me stessa, al mio essere. La scrittura è un modo per esplorare e condividere chi sono davvero.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sicuramente tutte le persone citate nei ringraziamenti sono state fondamentali per la stesura della mia opera, senza di loro non avrei mai scritto, o nemmeno pensato di scrivere, un libro. Penso che più di tutti spicchi Valentina, che ha letteralmente interpretato il ruolo di un personaggio all'interno del mio libro. È stata un'esperienza nuova per entrambe, a volte il suo contributo “incasinava” il programma che avevo in mente, ma mi dava anche possibilità che non avrei mai considerato, aprendo la mente a nuove idee. Inoltre, un'altra figura molto importante è mio fratello, senza il quale non avrei proprio trovato la storia del libro. È lui che ha acceso tantissime lampadine nella mia testa, facendomi vedere nuove prospettive e permettendomi di creare questa meravigliosa storia. A lui dedico interamente il libro, poiché senza il suo supporto e la sua visione, la stesura dell'opera non si sarebbe mai realizzata.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
I primi a leggere il mio romanzo sono sicuramente stati i miei genitori. Il loro feedback è stato fondamentale, tanto che è stata proprio la loro reazione positiva a darmi il via libera alla pubblicazione del libro. Vedere che ciò che avevo scritto piaceva tanto a loro è stato un momento che ricorderò per sempre. È stata un'emozione indescrivibile, perché vedere i miei genitori entusiasti del mio lavoro mi ha dato la conferma che stavo percorrendo la strada giusta.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non saprei dirlo con certezza, il futuro è qualcosa di davvero inafferrabile e sfocato. Sicuramente può essere un buon mezzo per chi un libro non può permetterselo, ma ama comunque leggere. Io personalmente prediligo i libri cartacei, vederli sugli scaffali e sentire il profumo delle pagine, mi dà un senso di casa.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audio libro è sicuramente un’iniziativa molto importante, soprattutto per coloro che hanno difficoltà a leggere, ma amano immergersi in storie fantasy, thriller, romanzi e via dicendo.

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