Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono nata a Mirabello, un bel paese della provincia Ferrarese, in una grande casa circondata da un parco rigoglioso dove ho trascorso la prima infanzia e dove ho cominciato ad amare e apprezzare la natura e gli animali.
Poi ho sempre vissuto nella mia amatissima Ferrara, terra di storia e di grandi tradizioni. Qui trascorro la mia vita. Ho sempre scritto, sin da quando ho imparato che esiste la scrittura cioè da bambina e ancora conservo le prime piccole poesie ispirate all'ambiente e alla natura.
Il libro, che sarà in pubblicazione, è nato da studi e ricerche che ho svolto con grande amore negli ultimi anni.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Mi dedico alla scrittura e allo studio, in genere, nel pomeriggio ma non c'è un momento privilegiato. L'importante è avere a disposizione tempo di concentrazione, di riflessione.
Mi piace trascorrere, nel silenzio del mio studiolo, momenti di immersione culturale in cui apprendere ma anche creare e comporre.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Non c'è un autore preferito poiché spazio tra la letteratura, la storia, le scienze, la linguistica, la poesia. Amo Noam Chomsky, Umberto Galimberti, Lamberto Maffei, Salvatore Settis, Carlo Rovelli, Pietro Citati, ma anche Michela Murgia, Paolo Cognetti e altri.
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata come esperienza culturale e tutti i grandi autori di cui ho scritto e di cui ho attraversato la vita e le opere, mi hanno affascinato ognuno con la particolarità e la specificità dello stile e delle produzioni. La specificità stilistica, il linguaggio, la creatività, la forza del pensiero, il messaggio di ogni autore, hanno costituito per me un motivo importante, uno stimolo per scrivere un libro di saggi.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ho vissuto in una famiglia in cui i libri erano importanti e si leggevano. È questo è stato il primo imprinting. Poi i miei studi amati e vissuti intensamente hanno operato compiutamente verso una formazione letteraria e artistica che ho amato molto.
Il lavoro di insegnante di lettere ha poi completato il percorso educando alla cultura.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È un modo per raccontare la realtà con creatività e immaginazione.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Moltissimo, studiare un autore significa immergersi nel suo mondo facendolo incontrare con il tuo. Quando si approfondisce la conoscenza delle opere ci si trova in una specie di simbiosi culturale e quel mondo di scrittura o artistico o linguistico o storico ti coinvolge mettendo in gioco i suoi contenuti in simbiosi con il tuo sentire.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mio marito che mi ha supportato, sostenuto e sollecitato a scrivere.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ciò che ho scritto l'ha letto interamente sempre mio marito.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No, sono convinta che il libro scritto rimarrà importante, il più importante perché rimane nel tempo. L'ebook è comunque un prodotto molto interessante, di facile produzione e diffusione. Io stessa ne ho scritto uno con soddisfazione
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Anche l'audiolibro è un prodotto moderno in linea con la facilitazione all'ascolto e può essere utilizzato in molte situazioni diverse, anche nella disabilità.