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28 Nov
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Intervista all'autore - Mario Ortiz -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Mario Ortiz e sono di Bari, capoluogo Pugliese… ho ventinove anni e sono un ragazzo spigliato e solare.
Amo la vita, gli animali e l’arte. Fin da piccolo ho deciso di studiare teatro e mi sono fin da subito appassionato alla recitazione un’arte nobile perché secondo me “Vera”. Ho recitato di tutto fino ad ora, da Don Silvestro in Aggiungi un posto a tavola a Gaev in Cêchov. Ho studiato, dopo il diploma, in un’accademia di Teatro Musicale dove ho potuto unire le mie tre passioni, quella per il teatro, la recitazione, e il canto, nel Musical… un genere che amo molto e mi appassiona tanto. Grazie all’accademia teatrale ho studiato la Storia del Teatro e con essa i grandi classici greci, romani fino alle tragedie russe moderne o le opere americane contemporanee ed in me è nata, dopo una grave depressione, la voglia ed il Bisogno di scrivere… per curare la mia anima e ricordare da dove partivo, poiché con la depressione non si scherza, non sai mai dove ti trovi o dove andrai a finire. Insomma la scrittura è stata la mia ancora di salvezza…
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c’è un momento preciso, di solito quando sono un po’ giù di morale, la scrittura mi aiuta sempre a rendermi felice e soprattutto utile a qualcosa.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Sarò scontato ma credo che Dan Brown sia uno dei miei preferiti…
 
Perché è nata la sua opera?
Preludio all’amore è nata subito dopo la depressione avuta a ventidue anni, quando dopo un amore perso ho sofferto di questa malattia e decisi di scrivere le prime poesie per mantenere saldi i miei ricordi, soprattutto quelli belli, in un periodo che capì subito sarebbe stato buio. Così dopo anni di cure e psicoterapia, ritrovato l’amore deciso di mettere insieme e sistemare le mie poesie affinché potessero portare il lettore a viaggiare attraverso due fasi ben distinte della vita di ciascuno. Quella dell’amore perso e quella dell’amore ritrovato. E così è nata la mia opera, in origine chiamata l’alba del folle amore, divenuta Poi Preludio all’amore.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto nel quale ho vissuto ha influito al cinquanta percento sulla mia formazione letteraria… poiché i maggiori studi e approfondimenti gli ho fatti, da una città del Sud, la mia (Bari), in una piccola cittadina piemontese vicino Milano cioè Novara. Quindi è vero che la mia formazione al Sud mi ha dato degli strumenti, ma l’esperienza vera l’ho fatta da solo diciannovenne al Nord. Quando poi rientrai in “casa” a Bari, la mia cultura si era arricchita tantissimo vivendo su al Nord tanto da dedicarmi giorno e notte per quasi 5 anni alla scrittura, sia musicale che in prosa.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Beh questa è un’ottima domanda… credo molto soggettiva. Se devo rispondere personalmente vi dico che è un modo per Raccontare la realtà. Se così non fosse per me, non sarei riuscito a guarire dalla mia depressione… o comunque non sarei un teatrante.
Se invece dovessi essere un po’ più oggettivo, direi che forse è un modo evasivo di parlare di qualcosa di materiale e reale (credo) come la Realtà.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Credo un buon ottanta percento…
Dico ottanta perché io sono anche altro oltre al “Preludio all’amore”. Per altro il titolo l’ho scelto proprio perché questo è un preludio, un’anticipazione, se vogliamo, di altri lavori che ho scritto… e che mi piacerebbe finire e poter dare alla luce…
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Si.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia ultima ragazza… Rosanna.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Secondo me No
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo sia un’importante fonte di ispirazione, di lavoro (per noi attori) ed anche un divertente modo di approcciarsi ad un Libro.

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