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BookSprint Edizioni Blog

24 Set
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Intervista all'autore - Victor Casian -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Victor Casian, vengo da Chisinau, in Moldavia, ma sono cresciuto in Italia, dove mi sono trasferito all'età di otto anni.
La mia infanzia è stata segnata da un ambiente familiare turbolento, ma sono riuscito a trovare rifugio in mondi fantastici grazie ai giochi di ruolo che ho iniziato a giocare con i miei amici durante l'adolescenza. Questa passione per l'immaginazione mi ha spinto, molto più tardi, verso la scrittura.
La decisione di diventare scrittore è nata quasi per caso, ma si è radicata profondamente dopo aver vissuto momenti difficili della mia vita. È stato durante un periodo di riflessione e di isolamento che ho scoperto il potere della scrittura come mezzo per dare senso alle mie esperienze e alle emozioni più profonde. Ho iniziato a scrivere per sfuggire a certi pensieri, ma poi mi sono accorto che stavo creando un mondo che aveva molto da dire anche agli altri. E così è nata l'idea di 'Blaze Fury e la sfera del potere'. Ora la scrittura è diventata per me un modo per connettermi con gli altri, trasmettere valori e raccontare avventure epiche.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento fisso della giornata dedicato alla scrittura. La mia ispirazione arriva in modo spontaneo, quindi preferisco lasciarmi guidare dal flusso delle idee piuttosto che impormi una routine rigida. Ci sono giorni in cui scrivo al mattino, altri in cui mi immergo completamente nelle pagine la sera tardi. Quello che è fondamentale per me è avere momenti di riflessione tra una frase e l’altra. Mi piace prendermi delle pause, lasciare che la mente si acquieti, e poi tornare sul testo con una nuova prospettiva. È come se vivessi io stesso l’avventura che racconto, e quando sento che la storia chiama, mi siedo e scrivo.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo preferito è senza dubbio Eckhart Tolle. Le sue opere, in particolare Il potere di adesso, hanno avuto un impatto profondo sulla mia vita e sulla mia visione del mondo. Attraverso i suoi scritti ho imparato a comprendere meglio la mente umana, l'ego e il potere della presenza, concetti che cercherò di integrare anche nei miei racconti. Tolle mi ha aiutato a sviluppare una consapevolezza interiore che risuona molto con la mia opera. Si riflette nella mia scrittura e nel modo in cui esploro i miei personaggi e le loro esperienze.
 
Perché è nata la sua opera?
La mia opera, Blaze Fury e la sfera del potere, è nata da un’esigenza profonda di dare voce a un mondo interiore che aveva bisogno di essere raccontato. Ho sempre avuto una passione per la fantascienza e i giochi di ruolo, che mi hanno offerto una via di fuga nei momenti più difficili della mia vita. Durante un periodo di isolamento e riflessione, ho sentito il bisogno di creare qualcosa che andasse oltre me stesso, un mondo epico che potesse riflettere valori come la compassione e la crescita interiore.
Scrivere Blaze Fury è stato per me un modo per elaborare le esperienze che ho vissuto, ma anche per trasmettere un messaggio di speranza e di forza. Volevo raccontare una storia che parlasse di lotta contro le avversità, ma che allo stesso tempo esplorasse la crescita personale e il potere del cambiamento interiore. È stato un percorso di scoperta, sia per il protagonista che per me come scrittore.
Nei prossimi anni ho intenzione di creare i sequel di Blaze Fury dove effettivamente si potrà evincere una ulteriore evoluzione nei personaggi.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale in cui ho vissuto ha avuto un impatto enorme sulla mia formazione letteraria. Sono cresciuto tra due culture diverse, quella moldava e quella italiana, e questa dualità ha influenzato il mio modo di vedere il mondo e di raccontarlo. Ho vissuto esperienze difficili, tra cui il tumulto familiare, l'adattamento in un paese nuovo e, più recentemente, il periodo trascorso in REMS, che ha cambiato profondamente la mia prospettiva sulla vita.
Queste esperienze mi hanno insegnato l’importanza della resilienza e del cercare un significato più profondo in ogni situazione. La mia scrittura riflette tutto questo: è un mezzo per esplorare le sfide umane, ma anche per cercare una via di guarigione e di crescita. Vivere in contesti complessi mi ha spinto a sviluppare una sensibilità verso i temi del cambiamento interiore, della compassione e della connessione tra le persone, che sono fondamentali nel mio lavoro.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me, scrivere è entrambe le cose: un’evasione dalla realtà e un modo per raccontarla. Da un lato, la scrittura mi permette di creare mondi fantastici dove posso esplorare scenari e personaggi che vanno oltre i limiti della vita quotidiana. È un modo per distaccarmi dalle sfide del presente e immergermi in avventure epiche, come quelle di Blaze Fury.
Dall’altro lato, però, ogni parola che scrivo riflette in qualche modo la realtà che ho vissuto o che ho osservato. Da questo si può osservare nella mia opera la ricerca per il verosimile.
Attraverso la fantasia, riesco a toccare temi universali come la lotta interiore, il cambiamento, la compassione e la crescita personale. Anche se le mie storie appartengono al genere fantascientifico, ciò che le alimenta è la mia esperienza reale, la mia visione del mondo e il desiderio di trasmettere qualcosa di autentico ai lettori. Quindi, in definitiva, scrivere è il mio modo di trasformare la realtà in una forma nuova, più accessibile e simbolica.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è moltissimo di me in quello che ho scritto. Anche se Blaze Fury e la sfera del potere è un racconto di fantasia, ogni personaggio, ogni sfida e ogni riflessione racchiude parti della mia esperienza personale. Il viaggio del protagonista, Blaze Fury, rispecchia molte delle battaglie interiori che ho affrontato, la ricerca di un significato più profondo e il tentativo di trovare luce anche nei momenti più difficili.
Ho voluto trasmettere nei miei scritti concetti che mi sono cari, come la compassione, la crescita interiore e la lotta contro le avversità, che sono tematiche centrali non solo nella storia, ma anche nella mia vita. Scrivere per me non è solo creare una trama, ma anche inserire frammenti della mia anima, le lezioni che ho imparato e la visione del mondo che ho sviluppato nel tempo. Quindi, Blaze Fury è un riflesso di chi sono, di ciò che ho vissuto e di ciò che continuo a scoprire su me stesso.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, ci sono diverse persone che hanno giocato un ruolo fondamentale nella stesura della mia opera, ma una delle figure centrali è sicuramente la mia compagna, Elena. Durante il processo creativo, è stata una presenza costante, una fonte di ispirazione e supporto. Nei momenti di dubbio, mi ha incoraggiato a credere nel progetto e nelle mie capacità di scrittore.
Ci sono state anche altre persone che mi hanno incoraggiato, credendo in questo progetto. Alcuni sono Mirco, Flavia, Blerta, Alessandro, Francesco, Luca, Giorgia e ce ne sono stati altri, che ringrazio profondamente. Senza di loro e senza Elena, probabilmente la mia opera non sarebbe ciò che è oggi.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A Elena, ovviamente. Gliel'ho letto personalmente e lei ha sempre avuto la pazienza ascoltare. Commentava meravigliata i vari passaggi dell'opera e questo mi ha dato molta forza.
Luca è stata la seconda persona che ha letto integralmente la mia opera (che ai tempi era scritta integralmente a mano su fogli di carta). Il suo parere favorevole mi ha dato la spinta necessaria per crederci e scegliere di pubblicare.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo che l'ebook rappresenti sicuramente una parte importante del futuro della scrittura, ma non penso che sostituirà del tutto il libro cartaceo. L'ebook offre indubbi vantaggi, come la portabilità e l'accesso immediato a un’enorme quantità di opere, oltre a essere una scelta più ecologica. Tuttavia, il fascino del libro fisico, il piacere di sfogliare le pagine, l'odore della carta e il legame emotivo che molti hanno con l’oggetto "libro" sono aspetti difficili da sostituire.
Penso che il futuro sarà un equilibrio tra le due modalità. Gli ebook permetteranno alla letteratura di raggiungere un pubblico più ampio e globale, mentre i libri cartacei continueranno a esistere per chi desidera un'esperienza più tangibile e tradizionale. In definitiva, ciò che conta non è tanto il formato, ma la storia e l’impatto che ha sul lettore. Ogni mezzo ha il suo valore, e credo che entrambi coesisteranno per molto tempo.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Trovo che l’audiolibro sia una straordinaria evoluzione nel mondo della lettura e della narrazione. È un mezzo che offre nuove opportunità per immergersi nelle storie, soprattutto per chi ha uno stile di vita frenetico o per chi, per vari motivi, trova più comodo ascoltare piuttosto che leggere. L’audiolibro permette di vivere una storia in modo diverso, quasi come fosse un racconto orale moderno, e offre la possibilità di godere di un libro anche mentre si fanno altre attività, come guidare o allenarsi.
Penso che possa anche avvicinare persone che magari non leggerebbero un libro tradizionale, rendendo la letteratura più accessibile a un pubblico più ampio. La voce narrante, poi, gioca un ruolo cruciale: una buona interpretazione può dare un ulteriore livello di profondità alla storia, permettendo al lettore-ascoltatore di connettersi ancora di più con i personaggi e le emozioni del racconto.
In definitiva, considero l’audiolibro una delle nuove frontiere della narrazione, che arricchisce il panorama della letteratura e offre modi diversi, ma altrettanto validi, per godere di una buona storia.

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