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05 Apr
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Intervista all'autore - Odette Alloati -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono insegnante, scrittrice e operatrice olistica. Provengo da una famiglia meravigliosa, con una madre imprenditrice e un padre scultore.
Grazie a queste due affascinanti polarità la mia vita è stata nutrita a 360° di infiniti stimoli. Fin da piccola ho respirato una vita a stretto contatto con la natura, con la montagna, con l'arte, con la poesia. Ancora oggi, quando voglio stabilire una connessione fra me e l'Universo cerco questi luoghi incontaminati, puri in cui trovare le risposte ai misteri della vita. In questi luoghi riesco a dare un senso alla mia esistenza, ad alleggerirla da tutte le futilità dei ritmi biologici non sempre coerenti. E proprio in questi luoghi nasce l'ispirazione e l'atto creativo. In questi luoghi penso, creo, scrivo, mi manifesto. Mia madre e mio nonno materno sono svizzeri e porto in me queste forti radici nordiche che, mescolate con quelle italiane di mio padre, mi hanno arricchita e completata nella mia personalità. Ho conseguito una laurea in lettere, specializzandomi in critica d'arte. Nella mia tesi sperimentale ho tradotto dei saggi inediti dal tedesco di un critico d'arte viennese di fine Ottocento, Alois Riegl, appartenente alla corrente filosofico-artistica della Bauhaus e dello Jugendstil. Ho svolto per diversi anni attività di pubblicista d'arte, recensendo profili di giovani artisti emergenti. Ho poi lavorato a lungo con mia madre nella nostra azienda, fondata da mio nonno materno, afferente al settore delle Telecomunicazioni, ricoprendo diversi incarichi (amministrativo, commerciale, informatico, certificazione qualità, segretaria di direzione, Consiglio di Amministrazione). Questa è stata per me un'esperienza formativa fondamentale. Diventata madre di tre figli maschi, ho scelto di spostare il mio lavoro nell'ambito educativo e così sono diventata docente di scuola dell'infanzia e primaria, dopo aver conseguito una seconda laurea per specializzarmi in questo ambito. Ho scelto di lavorare in questo ordine di scuola perché nella fascia di età 5-11 anni un educatore può fare molto a livello educativo e formativo, diventando un mentore che opera per crescere cittadini del domani attivi e consapevoli. Contestualmente all'insegnamento, ho iniziato a formarmi in alcune discipline olistiche, coltivandole per passione. Con il passare del tempo l'entusiasmo per la cura è diventato sempre più coinvolgente e così ho cominciato a dedicargli più tempo e più attenzione, trasformandolo in una vera e propria professione. Attualmente lavoro nella scuola e svolgo la mia attività come operatore. Mi sono specializzata nell'ambito frequenziale e vibrazionale, il settore in cui meglio riesco ad esprimere me stessa. La medicina vibrazionale è per me oggetto di studio, di ricerca e di approfondimento continuo e attraverso gli strumenti di lavoro che offre mi impegno a portare un piccolo contributo a chi soffre e ha bisogno di accompagnamento nel suo percorso di guarigione.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Ho sempre amato scrivere. Mi riesce spontaneo, mi rilassa, mi riempie di gioia, mi connette con la mia anima. Conducendo una vita intensa di lavoro, dedico spazio alla scrittura in quei momenti che considero "sacri", quelli in cui posso permettermi di rifugiarmi nella mia bolla per pensare. Questi spazi li trovo nel fine settimana, quando sono in montagna, nel mio centro benessere, che ho allestito con amore, creando in esso uno spazio energetico incontaminato, puro, stimolante, un luogo di grande ispirazione.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Sono una divoratrice di libri, di libri che parlano di anima, di guarigione, di nuove possibilità di manifestazione per l'individuo umano su questo piano di esistenza e non solo. Spazio dalle letture sacre, a quelle più misteriche ed esoteriche, a quelle metafisiche, a quelle energetiche. Non ho un solo mentore, ma tanti, tutti quelli che vibrano con me e con il mio sentire. Ciò che li accomuna è l'energia del bene che da essi sprigiona. Come è accaduto negli anni della mia formazione, così anche nella lettura compongo un puzzle di emozioni utili a creare dentro di me la risonanza migliore per stare, manifestarmi, creare. Sono grata sempre a tutte quelle anime che hanno sensibilità e la cui vocazione è rivolta alla guarigione disinteressata e assoluta dell'altro. Ed è grazie a loro che io sto crescendo e prendendo forma, ritrovando in me le migliori possibilità di manifestazione, con semplicità e autenticità. Vibro con tutti quegli scrittori di anima che come me cercano di lasciare un piccolo segno del loro passaggio, un seme per chi è in cerca di risposte.
 
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è frutto di anni di lavoro, di sperimentazione, di riflessione, di introspezione. Lavoro nel settore della crescita personale da più di vent'anni, ho sperimentato su di me e sugli altri ciò che ho imparato per avere la conferma che ciò in cui da sempre ho creduto avesse un senso. Le risposte sono arrivate e ora ho scelto di condividere la mia esperienza, di trasmetterla, di insegnarla ai giovani sensibili e pronti a lavorare con me e come me in questa direzione di risveglio e di innalzamento verso il divino.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale, familiare e prossimale, che da sempre vivo ha sicuramente influito notevolmente su di me. Non mi sono mancati gli stimoli, che, uniti al mio irrefrenabile entusiasmo, mi hanno dato la spinta per portare avanti i miei sogni.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me è un modo per raccontarmi e raccontare. Il mio è un percorso, che parte dalla mia autobiografia per arrivare a dipingere la vita di chi incontro in tutte le sue sfumature. Mentre scrivo parlo inevitabilmente di dolore, di sofferenza, di complessità legate all'individuo umano, ma dietro a queste fragilità desidero rimarcare una visione ottimistica e possibilista per tutti, anche per chi non riesce ancora a vedere. Il messaggio che cerco di portare è di speranza, di crescita, di evoluzione.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In questo libro c'è l'essenza della mia anima, il messaggio che desidero portare a chi sceglie di leggermi, trovando una risonanza con ciò che vibra dentro di me. Esso è la sintesi di ciò che oggi sono diventata e di ciò che intendo manifestare, con infinita passione, per contribuire a migliorare le vibrazioni attorno a me e in chi crede in me. Con umiltà, ma con infinito amore incondizionato.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sicuramente mia sorella d'anima, Clara, con cui percorro da alcuni anni questo viaggio, con cui mi confronto, con cui faccio ricerca, con cui condivido questi meravigliosi sogni. La ringrazio di cuore per tutto questo, per esserci, per credere in me, per nutrire giorno dopo giorno il mio entusiasmo e coltivare insieme a me la gioia della compassione, intensa come capacità di entrare in contatto empatico, profondo, spirituale con l'animo umano, nel suo corpo causale, eterico, spirituale. Una magia.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ovviamente a Clara, la persona che meglio di qualunque altra lo può sentire, comprendere e condividere. Ho avuto anche il sostegno sensibile ed entusiasta di mio figlio Andrea, la cui anima vibra con frequenze altissime, un'anima pura, in un corpo giovane ma infinitamente evoluto.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io amo il libro cartaceo da sempre. mi piace tenerlo in mano e sfogliarlo, accarezzarne i contenuti. Le pagine stampate hanno una loro vibrazione e le parole che sono impresse su di esse la emanano nel lettore con più intensità rispetto ad un file. Tuttavia reputo che la tecnologia ci apra anche a nuove possibilità, permettendoci di raggiungere più lettori e più destinatari, perché non siamo tutti uguali ed è quindi importante offrire la massima accessibilità e fruibilità di contenuti a tutti.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro rappresenta un'altra possibilità da non sottovalutare per chi non può fruire di contenuti attraverso la lettura. Non condivido l'audiolibro utilizzato dai lettori pigri, ma lo reputo utile per tutte le altre situazioni limitanti, perché consente di non escludere nessuno e di offrire a tutti una possibilità.

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