Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Sono nata a Caracas in un momento di grande splendore per il Venezuela. Mio padre, dopo l’ultima guerra è emigrato come tanti italiani del Sul, esattamente di Padula (dove si erge la maestosa Certosa di San Lorenzo, patrimonio UNESCO) diventando in seguito un importante imprenditore edile.
Mia madre era una giovanissima maestrina Venezuelana nata a Valencia di ottima famiglia, aveva solo 17 anni quando ha conosciuto mio padre più grande di lei di 12 anni e che ha sposato appena compiuti 18 anni. La mia è stata una infanzia agiata seppur difficile dovuta al nostro improvviso rientro in Italia a causa del Colpo di Stato del 58 a danno del generale Perez Jimenez. La mia adolescenza segnata dalla perdita prematura di mio padre. La mia prima raccolta di poesie la regalai ad un ospite speciale con cui passammo in famiglia il Natale del 1967, Il Dott. Carlos Gottberg grande poeta e scrittore venezuelano. Egli riconobbe nelle mie poesie qualcosa che io non potevo lontanamente intuire. Ebbi l’opportunità di parlare con lui da adulta e mi disse che lo custodiva gelosamente nella sua biblioteca. Fu una grande indimenticabile emozione.
Scrittrice per caso, anche se ho sempre amato esprimermi in versi poetici sin dall’adolescenza. La pandemia è stato il momento in cui ho convogliato tutto il mio tempo a disposizione realizzando il sogno di condividere la mia vita. Mi trovavo a San Francisco da mia figlia Cristina, avevano chiuso le frontiere da un paio di giorni quando un pomeriggio sentii un coro di ululati provenienti da vari punti della baia, ad un’ora precisa del tramonto e sbalordendo anche me stessa mi sono unita a loro per tutto il tempo della mia permanenza fino al mio rientro dopo 3 mesi. Era un appuntamento importante, un modo liberatorio per dire: …anche io ci sono e insieme possiamo farcela!!! Da tante riflessioni maturate in quei giorni è nato il mio primo libro “Ella e l’Albero di Mira”
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Io sono una artista che ama scrivere e non una scrittrice che ama dipingere. Le mie giornate sono lunghe e impegnative poiché non trascuro il ruolo di madre e soprattutto di nonna. Può accadere che non scrivo per mesi e d’improvviso nasce un libro in poche settimane che mi tiene sveglia anche tutta la notte pur di finirlo.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Potrei dire Tiziano Terzani per la poetica del suo percorso di vita e la sua evoluzione spirituale, Umberto Eco per la sua abilità nel dire tutto e non dire nulla… ma molti sono gli autori contemporanei interessanti, fare nomi è riduttivo, ci sono anche autori stranieri che hanno saputo catturare la mia curiosità come Dan Brown, parliamo dei contemporanei!
Perché è nata la sua opera?
Molti anni fa un mio ex compagno storico dell’arte e scrittore mi parlò di un libro a più mani di cui egli faceva parte, composto da racconti di vari autori che avevano scritto episodi significativi della loro vita dal titolo:” Appunti per il dopo”. Non l’ho mai dimenticato poiché in maniera velata ha scritto di me in un episodio a dir poco paradossale e intenso. Tutta la vita ho tenuto a mente esperienza significative e potrei anche dire magiche, che valeva la pena di raccontare.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Io Sono il frutto di tutto questo come ognuno di noi che è unico e irripetibile!
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Tutto quello che io ho scritto nei miei libri è frutto della assoluta verità a cui sono votata e della realtà in cui si sono svolti i fatti. Le dirò che oggi mi sento più leggera, padrona della mia consapevolezza libera di essere.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Come qualcuno mi disse tempo fa:” Tu sei la tua arte! “riferendosi alla mia vita e non solo ai miei dipinti o alle sculture, non potrebbe essere diversamente anche per i miei scritti, maggiormente in questo caso, trattandosi di due libri autobiografici romanzati. Nel primo è la mia anima che si racconta, nel secondo “Il Navaratri del Cuore” è la mia attuale esistenza narrata attraverso l’amore.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Devo riconoscere che l’incontro con un ex reverendo protestante americano, divenuto in seguito scrittore, ha chiarito e risposto a molti dei miei interrogativi dandomi la conferma di ciò che nel mio intimo sapevo soltanto io. La nostra amicizia è durata 5 anni, svoltasi attraverso una lunga telefonica intervista terapeutica ed è stata molto stimolante.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Sono sempre e solo le mie figlie a leggere per prime i miei scritti o a vedere i miei nuovi lavori, sono i veri critici che contano per me, quando era in vita la mia mamma era lei a darmi il suo spietato meraviglioso giudizio.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo che l’ebook sia una espressione coerente e importante del momento storico in cui viviamo ma la magia di un libro cartaceo che nel tempo diviene un “manoscritto “non ha eguali
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Gli audiolibri sono molto utili e io ne sto facendo uso perché mi permettono di non perdere tempo e di godere pienamente nutrendo il mio livello intellettuale, mentre mi occupo di altro.