Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

BookSprint Edizioni Blog

16 Dic
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Regis Baron -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Devo precisare innanzitutto che scrivere per me non è un fenomeno quotidiano.
Sono figlio di pittori e decoratori. Come loro solo quando sento l'estro di scrivere scrivo.
Ma spesso mi trovo lontano da carta e penna, quando avrei l'ispirazione. Allora mi devo prendere dei promemoria, come un sassolino o un fiore o una foglia. Qualcosa che mi ricordi il nocciolo delle mie considerazioni. Se non trovo niente cerco di inventarmi frasi apparentemente sconnesse, ma che per me hanno gli ingredienti mnemonici per ricomporre il concetto. Un po’ come fare stenografia.
Emozioni, poi mi chiede la domanda.
Mi sono accorto che studiando a scuola poemi epici di Omero, di Virgilio, ed altri greci latini e contemporanei, ho notato come certe parole messe lì, nella poesia o prosa, giocavano un suono quasi, una musicalità, che ben introduceva quanto lo scrittore descrisse dopo. Una musicalità che mentalmente sembrava aprirmi un canale spazio-temporale che mi faceva tornare nell'epoca del poema e vivere quasi partecipe dell'epopea intercettata da quell' opera letteraria. Ed io ero lì, in quei posti, come testimone del fatto descritto. Finito di leggere il quale, io ne uscivo quasi nostalgico e dispiaciuto, perché "il film era finito"...
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Questo mio libro innanzitutto è una raccolta di mie poesie.
Ogni poesia è frutto di una interazione tra ricordi miei di vita vissuta, con le emozioni che provai allora, confrontate con quelle di adesso. È una testimonianza di frasi, commenti, esperienze vissute da persone a me care, che il tempo, senza le mie poesie, cancellerebbe inesorabilmente. È un modo per non dimenticare ciò che secondo me non va dimenticato, poiché fu un gradino piccolo ma essenziale, che mi permise di salire lungo la scala dell'esperienza. Il significato di una lenta ma ponderata crescita interiore, che non diventa tale, nella vita, di punto in bianco, separando il bambino dalla pubertà all'età adulta, per mera via biologica.
Un po’ come il dentino da latte, che finito il suo ruolo, si stacca dalla bocca del bambino, lasciando il posto al dente nuovo, da adulto, che crescerà poi.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Come per mia mamma dipingere un quadro ad olio su tela rappresentava un messaggio di amore da esaltare come la grazia dei petali vellutati di una rosa, così per me una poesia è dipingere un mio quadro, con i miei colori e i miei pennelli: le parole, le emozioni.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo segue od intende seguire la linea di coerenza del contenuto del mio libro: un insieme piccolo di cose semplici che, apparentemente insignificanti, invece ricordino che ogni cosa sulla Terra è frutto di una Intelligenza Superiore.
Infatti come Lui stesso disse, nelle Sue Scritture: Nelle piccole cose si cela il miracolo della vita e la Firma del Suo Creatore.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se mi trovassi ipoteticamente in un'isola deserta vorrei tre libri:
Una copia della Sacra Bibbia,
il Manuale delle Giovani Marmotte e infine un libro che narri le vicende del caro Robinson Crusoe.
Beh, la Bibbia mi sarebbe utile per restare in contatto con Dio, ogni giorno, con la preghiera.
I Manuale delle Giovani Marmotte è un principio riassuntivo delle procedure di sopravvivenza. Un sunto diciamo, come il buon vecchio Bignami di Storia prima di una interrogazione scolastica.
Per ultimo le Avventure di Robinson Crusoe sarebbero la compagnia appropriata per chi sbarcasse naufrago, appunto, in un'isola deserta... mal comune...mezzo gaudio...
 
Ebook o cartaceo?
Entrambi sono importanti: sia ebook che versione cartacea.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Quello di scrittore è da sempre stato un mio sogno.
Confermato dai quadri di mamma e le sculture ed affreschi di papà.
Trovare un mio posticino nel mondo dell'arte secondo gli strumenti che mi sentivo portato a gestire.
Anche la Musica è uno sbocco dello Spirito verso l'universo. Ma un albero con troppi rami non dà frutti buoni. Meglio coltivare pochi rami ma che siano il più possibile fruttiferi. Quindi, seppur amando anche la musica, l'arte pittorica e la scultura, accontentarmi di seguire solo il mio istinto: Scrivere.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Un po’ sibillina questa domanda:
L'idea di questo libro non nasce. Lo diventa.
Da giovane sognavo la carriera di scrittore, è vero. Ma studiando altri scrittori ho capito che il concetto "libro" è l'ultima cosa cui pensare.
Più importante era ed è Vivere. Imparare a Vivere. E poi giorno dopo giorno cercare una morale da ogni evento. Positivo o negativo che sia. E di ogni possibile insegnamento farne tesoro. Nel mio caso tenere appunti sul vivere umano. Come ogni persona abbia sue opinioni. Ognuna maturata secondo circostanze che il Destino ha imposto a ciascuno di noi. Per cui ogni persona ha il suo bagaglio di esperienze diverso l'uno dall'altro. E nel loro ambito, o habitat, ognuno ha motivazioni sue intime e personali per pensare in un modo anziché in un altro. E tutti hanno le loro ragioni.
Per cui ascoltare la vita degli altri, per me è stato, ed è, molto importante. Poiché mi fa capire meglio che contorni tenga un fenomeno di vita, se lo si osserva da vari punti di vista. Come dice il proverbio" la verità si scopre ascoltando più campane".
Un concetto importante che ho imparato anche a mie spese è che non bisogna mai giudicare definitivamente nessuno. Non bisogna sottovalutare nessuno, né sopravvalutarlo.
Un aneddoto che abbia ispirato una mia poesia nel mio libro riguarda un mio amico di gioventù che studiò con me un corso di radioamatore. Abita in un paesino di campagna, vicino a me. Lui per tutta la vita ha ubbidire ai suoi genitori, ha frequentato la Chiesa, di poche parole ma molto operoso. Io da lui ho imparato molte cose, come in primis, non giudicare mai il prossimo. Sua madre era dolce gentile ma laboriosa. Io in premio per le virtù di sua mamma, trasmesse anche in lui, ho dedicato una poesia, intitolata " Mamma di campagna”.
Ancora adesso mi commuovo a pensarci, per la grazia e la gentilezza che a me lei riservava. Rispetto ed affetto. Tutto ricambiato da parte mia con doviziosa riconoscenza.
Dedicare una poesia a lei era il minimo che potessi fare per dirle "grazie di essere esistita ed avere accettato me come amico di famiglia".
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro è effettivamente una emozione unica. Ma tuttavia, questo evento mi rende vulnerabile di fronte ad altri. Si sa che ci sono persone buone, che sanno complimentarsi e sanno apprezzare il tuo lavoro. Ma ci sono altre che la pensano diversamente.
E si sa che se si fa un libro, dovrà essere non per far felici gli altri, ma per una esigenza dello scrittore, che alla fin fine, agisce un po’ come un panettiere: fa il pane e poi chi saprà apprezzarlo glielo comprerà. Gli altri si rivolgeranno altrove. Il mondo per fortuna è grande, e volendo, c'è posto per tutti.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
A leggere il mio libro per prima è stata mia cugina che ha accettato di partecipare alla realizzazione, su mia richiesta, della copertina di esso. Infatti lei professionalmente è pittrice scultrice e gestisce una piccola scuola d'arte qui in Italia. Si perché lei sarebbe oriunda argentina, poiché suo papà che era fratello più vecchio di mia madre, emigrò in quelle Terre nel secondo dopoguerra. In Italia, allora c'era crisi economica.
Così tornata sua figlia in Italia, ho l'onore di sapere che porta avanti le discipline artistiche di mia mamma. Così avendo lei gentilmente accettato l'incarico di dipingere un quadro raffigurante il titolo del mio libro, ho avuto il piacere di far leggere a lei per prima il mio libro.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è e sarà una frontiera ricca di promesse.
Si sa che quando non esisteva la televisione era di moda la Radio.
Quanti bei programmi si trasmettevano. La gente quando poteva stava vicino alla radio per seguire, romanzi, dibattiti, commedie.
Quindi prima di sfruttare gli occhi furono le orecchie ad essere coccolate da radioromanzi.
Quindi per chiunque ami ascoltare un romanzo od una novella, oltre che leggerla, l'audiolibro è, e resterà, la ciliegina sulla torta.

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 


Lasciaun commento

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerarsi opinioni personali degli autori che
non possono impegnare pertanto l’editore, mai e in alcun modo.

Le immagini a corredo degli articoli di questo blog sono riprese dall’archivio Fotolia.

 

BookSprint Edizioni © 2023 - Tel.: 0828 951799 - Fax: 0828 1896613 - P.Iva: 03533180653

La BookSprint Edizioni è associata alla AIE (Associazione Italiana Editori)