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08 Nov
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Intervista all'autore - Monica Macellari -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Il mio nome lo conoscete già, mi chiamo Monica Macellari ma firmo i miei libri con lo pseudonimo di mamma Morgana, sono nata a Milano e sono vissuta nella capitale Lombarda fino a circa tre mesi fa quando per seguire il sogno di mia figlia mi sono trasferita in alta Val Trebbia.
Come e quando ho deciso di diventare una scrittrice è una domanda a cui non saprei rispondere perché ancora oggi non mi capacito dei piccoli traguardi che sto raggiungendo, nonostante il mio percorso per diventare scrittrice sia cominciato molto molto tempo fa con un concorso a cui partecipai quasi per scherzo inviando una mia opera romantica ad un settimanale ai tempi molto letto.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Essendo una mamma, principalmente, ed una donna che lavora fuori casa il tempo che dedico alla scrittura varia di giorno in giorno, ci sono giornate in cui non avendo molto da fare potrei mettermi a scrivere già alla mattina e continuare sino a sera tra gli urli della mia compagna che mi richiama verso il pranzo o la cena e le impellenze della vita quotidiana, quando invece le mie giornate sono maggiormente impegnate il momento migliore per scrivere è al pomeriggio, sempre con il dubbio di riuscire a staccarmi dal computer almeno per andare a dormire.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Se dovessi scegliere un solo autore non ne sarei capace amo leggere qualsiasi cosa, dal Fantasy all'horror, non sono in grado di dirvi il mio autore preferito, ho letto Glenn Cooper, Marion Zimmer Bradley, Stephen King, Paulo Coelho, Mary Elizabeth George, Ken Follett ma devo ammettere che ancora oggi all'età di 48 anni a amo leggere le favole di Italo Calvino ed i fumetti del grande Sergio Bonelli.
 
Perché è nata la sua opera?
Principalmente i miei racconti erano nati per accompagnare i viaggi in macchina con mia figlia, alcuni sono nati per spiegarle che i capricci non vanno fatti, altre per riuscire a placare la tristezza di una perdita come quella del ciuccio altri ancora sono semplicemente nati perché le parole bussavano talmente forte alle porte della mia anima che non potevo fare a meno di scriverle.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
La mia voglia di scrivere non è nata grazie alla mia formazione letteraria visto che i miei studi mi portavano verso un compito differente nascoste come contabile e la scrittura era un modo per mantenere vivi i racconti che mi facevano da bambina, sono cresciuta con nonni e i genitori chiamavano raccontarmi nel loro dialetto tipico le storie legate alla loro infanzia storie che raccontavano anche di piccole marachelle e grandi avventure che permesso non diventate le fondamenta della mia fantasia.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me scrivere è un modo di raccontare la realtà con delle sfaccettature che ci possono aiutare ad accettarla è un modo per esorcizzare i miei demoni interiori è un modo per dare vita a tutte quelle immagini che vagano nella mia anima come foglie trasportate dal vento
In fin dei conti non è il compito di una buona madre raccontare una storia che addolcisca la realtà ad un bambino o forse la storia non è altro che il dono di una piuma che possa dare la possibilità a un bambino di costruire le proprie ali per viaggiare nel mondo senza inaridirsi crescendo.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Quanto di me troverete nei miei racconti? In ogni racconto troverete un pezzo della mia anima ti invito quindi quando inizierete a leggere una delle mie favole è un romanzo o magari una poesia a farlo con delicatezza toglietevi le scarpe accoccolatevi sotto una coperta ed è entrata in punta di piedi nel mio mondo se le mie parole Vi faranno sorridere commuovere o semplicemente pensare metà del mio compito sarà stato eseguito.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì le persone che si sono rivelate fondamentali per la stesura della mia opera sono state due, mia figlia che continuava a chiedermi: Mamma mi racconti una storia?
La seconda persona che è stata indispensabile fondamentale per la scrittura della mia opera è stata la mia compagna che ha creduto in me dal primo momento e mi ha spinto a provare ad inviare le mie opere a delle case editrici.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ovviamente la prima che ha letto i miei racconti, le mie poesie, ed alcuni miei romanzi è sempre stata la mia compagna e futura moglie alla quale devo dire grazie perché non si è mai risparmiata di richiamarmi all'ordine e di farmi vedere tutto ciò che secondo lei non andava bene in quel che scrivevo.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Mi dispiace doverlo ammettere ma sì l'ebook potrebbe essere il futuro della scrittura anche se non ritengo che possa avere lo stesso impatto di un libro stampato che lascia sicuramente un indelebile segno sull'anima di un lettore.
Volete mettere acquistare per la prima volta un libro sentirne il peso tra le mani aprire le pagine e immergere il naso per sentire il profumo della carta stampata credo che non esistano piaceri tanto profondi quanto quello di annusare per la prima volta un libro appena comprato.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ritengo che l'audio libro possa essere un modo per far conoscere alle persone nuovi autori l'importante è che coloro che si occupano di trasformare un libro in audiolibro lo facciano con il cuore dando la possibilità alle parole scritte di trasformarsi in immagini e ai personaggi di avere un'anima.

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