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09 Ott
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Intervista all'autore - Noemi Elisabetta Sostegni -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è un momento di grande raccoglimento, intimo, bellissimo.
Sono ore che dedico a me stessa, ai miei pensieri che scritti sulla carta mi sembrano immensi, perché riuscire a tradurli, imprimerli sul foglio e poterli rileggere è come poter fare un rewind del pensiero. Scrivere e poi rileggere e constatare che si è riusciti a dare vita all’emozione di un’idea è un dono meraviglioso. La scrittura ti offre il tempo per riflettere, non è mai avventata, tocca l’animo del lettore in modi diversi e con modalità diverse.
Quando scrivo non ho bisogno di nulla, mi basta la compagnia delle parole, ognuna con la propria melodia, unite nella sinfonia che scandisce la vita.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Sono una sensitiva, una medium ed in quanto tale vivo diversi momenti della giornata in ascolto del mondo eterico. Ho raccolto dialoghi e descritto incontri con anime che mi hanno permesso di parlare di loro affinché il loro messaggio giungesse a più persone e fosse di aiuto per una qualità di vita migliore. In fondo il senso della medianità è proprio questo: portare guarigione spirituale perché ogni essere vivente possa vivere meglio confortato dall’amore del nostro prossimo.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Nel mio primo libro, “Sciroppo di rose e canestrelli, volevo spiegare in base alla mia esperienza come l’anima toccata dalla Grazia si trasforma ed inizia un cammino unico e magnifico verso la consapevolezza. Questo secondo libro mi ha reso portavoce di menti superiori che con amore, gentilezza ed anche con un pizzico di ironia ci assistono e si adoperano affinché l’Uomo si accorga della Luce che lo circonda e ne faccia buon uso. Scrivere è stato mettersi a servizio per gli altri.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
È stata semplice. Si riferisce ad un detto Sufi del IX secolo che esprime con parole semplici il senso di appartenenza che unisce tra loro tutti gli esseri viventi: uomini, animali e piante tutti coinquilini del pianeta Terra. E poi ci ricorda il senso di responsabilità che dobbiamo avere nei confronti del Tutto. Responsabilità che vuole dire anche empatia, amore e rispetto; concetti che non dovrebbero mai essere divisi e che se applicati al vivere quotidiano sanerebbero tante piaghe della nostra società.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me il Vangelo. Non è perché sono una persona estremamente religiosa ma perché leggendolo con occhiali diversi da quelli che il catechismo petulante della mia infanzia mi aveva imposto di portare mi sono innamorata del Nazareno, delle Sue parole, del Suo stile di vita. Vorrei riuscire a fare davvero mio il Suo modo di vivere.
Anzi, ora ho capito che non ho bisogno di occhiali per leggere: il mio sguardo è limpido sulla vita.
 
Ebook o cartaceo?
Entrambi. Ebook immediato, facile, leggero.
Cartaceo: irrinunciabile, per il profumo delle sue pagine, il fascino dei suoi colori, La compagnia rassicurante del suo volume.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non mi sento una scrittrice in carriera, sento che in questo momento della mia vita la scrittura sia il mezzo più appropriato per esprimere ciò che il mondo dello Spirito mi chiede di condividere.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L’idea nasce dal titolo. Mi piaceva questa frase ed ho iniziato a pensare a tutte le anime che mi avevano visitato portando frammenti di saggezza. Saggezza eterna attraverso le epoche. Ho studiato il cammino terrestre di queste energie, ho cercato di capire come vivevano, come si vestivano, i loro cibi preferiti, i loro amori terreni. Li ho contestualizzati nella loro epoca. È stato interessante, commovente, formativo mettere i piedi nelle loro orme. Lo scrittoio di un amanuense nel 1100 in Germania, la tenda di uno sciamano in Mongolia, lo studio sobrio ed elegante di Alessandro Manzoni o riscoprire la mia città, Genova, nel 400 tenendo per mano Santa Caterina… esperienze impagabili.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una ventata di orgoglio ed allegria. Lo si guarda con tenerezza, poi con orgoglio ed infine con spietata criticità.
Prima di arrivare alle stampe lo si rilegge ancora ed ancora ed ancora…
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia mamma. Era ansiosa di leggerlo e sapevo che comunque sarebbe stata una critica affidabile, obbiettiva. Il suo consenso mi ha riempito di gioia.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Utilissimo. Tutto ciò che promuove la scrittura e fa si che tutti possano goderne mi trova favorevole a patto però che chi legge sia un professionista e che sappia trasmettere tutte le emozioni che il libro porta con sé. Non vorrei mai ascoltare il mio libro letto dalla voce del navigatore della macchina!

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3 COMMENTI

  • Link al commento Ilaria bernardini inviato da Ilaria bernardini

    Cara Noemi,
    Ho letto sciroppo di rose e canestrelli tutto di un fiato… e non mi hai ancora autografato il libro!!! ????
    Ora pronta per la seconda avventura nel tuo mondo così affascinante…

    Mercoledì, 11 Ottobre 2023 20:39
  • Link al commento Margherita inviato da Margherita

    Ho letto il primo libro, cartaceo????, ed è stata una scoperta, sono ansiosa di leggere quale sorpresa ci riserva il secondo

    Martedì, 10 Ottobre 2023 08:10
  • Link al commento Margherita inviato da Margherita

    Ho letto il primo libro, cartaceo????, ed è stata una scoperta, sino ansiosa di leggere quale sorpresa ci riserva il secondo

    Martedì, 10 Ottobre 2023 08:09

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