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BookSprint Edizioni Blog

05 Ott
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Intervista all'autore - Marianna Sparnelli -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Sono fermamente convinta che ad una domanda del genere non possa esserci risposta univoca. Scrivere è vivere e non si può riassumere la scrittura ad una mera successione di sensazioni, ma è molto di più.
È abitare in luoghi sconosciuti eppure sentirli così vicini e familiari, è risveglio emotivo ogni qual volta si conclude anche solo un verso, è aprire gli occhi al dolore, al pianto, alla sofferenza che non ti sembra più tale una volta messo su carta, è il percorso più affine alla riscoperta dell’anima, nella sua fragilità e bellezza.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Per quanto in un primo momento abbia deciso di mascherare le mie liriche, dopo un lungo percorso ho deciso di abbandonare questo mio tratto distintivo. Sono la più pura rappresentazione della mia persona. Mi è alquanto difficile scrivere d'altri o di qualsiasi cosa che non mi coinvolga dall'interno, devo essere parte integrante della mia arte, vorrei che il lettore si immedesimasse almeno per un secondo nelle mie emozioni e provi ad immaginarsi nella situazione, nel momento che mi ha portato a scrivere quella poesia.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Catarsi. Semplicemente catarsi.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Come per il precedente libro non ho riscontrato alcuna difficoltà nella scelta del titolo, forse perché non sono mai andata alla ricerca, semplicemente in un momento della giornata mi è comparso nella mente e da lì non se n'è più andato, sono felice sia stato così.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se dovessi scegliere un libro non avrei alcun dubbio se non quello di portare con me il mito di "Amore e Psiche" de "Le Metamorfosi" di Apuleio, sarebbe superfluo anche solo parlare della bellezza e della grandiosità dell'opera, lo sceglierei perché sin dalla prima lettura ho sentito un particolare trasporto e che mi ha permesso di andare avanti nel cosiddetto "blocco del lettore", lo ritengo perciò responsabile di una liberazione (non mi stanco mai di leggerlo). Se dovessi avvalermi della compagnia di uno scrittore sarei onorata anche solo di scambiare due parole con Cesare Pavese, mia profonda ispirazione.
 
Ebook o cartaceo?
Assolutamente cartaceo, non sono una grande estimatrice dei libri in digitali, hanno i loro vantaggi è vero ma sono dell'opinione che il libro non va solo letto ma anche sentito, percepito, sfiorando le pagine.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Se per carriera parliamo di un percorso lavorativo allora mi dispiace deludervi ma non ho mai voluto intraprendere tale. Nonostante la scrittura sia una liberazione, credo che rendere ciò un lavoro avrebbe annullato la spontaneità e la bellezza che la contraddistingue e mi avrebbe caricato di un peso emotivo troppo grande da sopportare. Preferisco non definirmi scrittrice di mestiere o neanche per hobby, ma per vocazione.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Sebbene si parli di una seconda raccolta liriche, ho voluto mettermi alla prova cercando di realizzare un qualcosa di più elaborato ma allo stesso tempo chiaro: il tema del cuore sovverte quello delle anime nella precedente raccolta, passando così da una condizione ultraterrena ad una che rappresenta la caducità della vita. Queste poesie rappresentano in senso letterale (non cruento) la vivisezione degli antri più nascosti del mio cuore
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un misto di gioia, soddisfazione e voglia di farne ancora.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia famiglia assieme alle persone a cui voglio bene.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un'estensione della lettura che apprezzo molto, permette una maggiore espansione delle idee, per tutti senza distinzioni.

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