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28 Giu
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Intervista all'autore - Anna Casagrande -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho cominciato a scrivere da poco ed è iniziato più come un passatempo, poi è diventata una cosa più seria e ho cominciato a mettere in mezzo le emozioni, utilizzando la scrittura come valvola di sfogo e trasformando le emozioni in parole utili per la stesura.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro non è rappresentata tanto la mia vita, mi sembra più corretto dire che sotto alcuni punti di vista, la protagonista mi rispecchia. Per esempio la mia passione è sempre stata il pattinaggio e ho voluto che anche la mia protagonista lo avesse come tratto distintivo e che, come me, lo usasse come valvola di sfogo.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
All’inizio era un passatempo, poi andando avanti è diventato un modo per mettere su carta le mie emozioni e i miei pensieri.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Inizialmente un titolo c’era ma non era pensato come inerente alla storia, perché non credevo di arrivare così lontano.
Il titolo che gli ho dato invece, è venuto per caso, tra le pochissime idee che avevo.
Per la scelta però sono stata aiutata da alcune mie compagne di classe e dalla mia migliore amica.
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Una serie che vorrei poter portare con me, sarebbe “Kiss me like you love me”, perché la storia narrata mi è entrata dentro e ogni volta che lo leggo è come se fosse la prima.
 
Ebook o cartaceo?
Preferisco di gran lunga il cartaceo perché mi piace sfogliare le pagine e sentirne l’odore.
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Questo libro è nato per caso; inizialmente ho cominciato a scrivere per buttare giù tutte le idee che avevo in mente e gli scenari che si erano formati nella mia testa, poi più andavo avanti più mi piaceva, lo trovavo un modo per sfogarmi e quando la storia e la trama hanno preso forma e sono diventate interessanti, ho capito che in futuro sarebbe potuto uscire qualcosa di bello.
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L’idea di questo libro nasce per caso; io sono una che legge tanto e per il libro ho preso spunto da alcuni dei romanzi che avevo letto in quel periodo ma senza copiare nulla.
Quello che mi ha fatto andare avanti nonostante chiudere e bloccare tutto, è stato vedere la reazione della mia migliore amica mentre leggeva uno dei capitoli che non mi era venuto bene, ma che a quanto pare era meglio di quello che credevo.
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Quando ho cominciato a scrivere questo libro, l’idea di vederlo diventare cartaceo in futuro, era molto lontana.
Adesso invece, vedere che quello che è iniziato come un gioco, sta prendendo una forma reale, la vedo come una vittoria personale e ne sono molto contenta.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Inizialmente volevo tenerlo per me perché non ero sicura che potesse piacere veramente a qualcuno, però poi ho preso coraggio e ho fatto leggere i primi capitoli alla mia migliore amica, che poi ha seguito lo sviluppo capitolo dopo capitolo fino alla pubblicazione.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Io personalmente preferisco i libri, soprattutto quelli cartacei. Mi piace potermi immergere nelle pagine e sottolineare frasi, momenti o citazioni che con l’audio libro non riuscirei a sottolineare. Però, se si è in una situazione in cui il cartaceo non è un’opzione, è molto conveniente.

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