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22 Mag
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Intervista all'autore - Angela Scala -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Licata, cresciuta in varie città della Sicilia, soprattutto Palermo, perché mio padre veniva periodicamente trasferito.
Ho assimilato poco della vita "paesana", mi sento più vicina alle persone di città che non si osservano per criticare, non fanno pettegolezzi; sono immersi in un vivere più caotico, ma elettrizzante.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Consiglierei i nuovi autori che stimolano la fantasia, ma aiutano l'adolescente ad uscire da una condizione di disagio:
-Jan McEwan "L'inventore di sogni". (Fuga dalla noia familiare)
-Piera Levi Montalcini "Un sogno al microscopio". (Fermezza nel realizzare i propri sogni.
-Nicholas Sparks "Il bambino che imparò a colorare il buio". (Come superare la paura).
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Sono stata insegnante di Lettere e, data la mia età, molto legata al cartaceo. Sono gelosa dei miei libri e mi addolora vedere come la lettura sia divenuta quasi un'imposizione. Ma siccome la società si è evoluta e la tecnologia ha preso il sopravvento anche sui sentimenti, vedo la proposta dell'Ebook una buona alternativa per accostare i ragazzi alla lettura.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura (prosa o poesia) è esplosa da sola quando ho avuto bisogno irrefrenabile di parlare, di dire quanto non potevo più contenere. Mi sono ispirata ai poeti contemporanei, a partire dagli ermetici, nella ricerca profonda delle parole che potessero esprimere al meglio il mio patire.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Non pensavo di scrivere tanto. Questa inviata è solo una prima raccolta che mi sono decisa di pubblicare per averne un giudizio, un parere, una spinta per osare a farla leggere a lettori sulla mia stessa linea d'onda.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
La mia decisione è nata proprio dalla volontà di rendere noto, prima che Dio ponga fine alla mia triste esistenza, come ci si riduce quando si è costretti a vivere senza rispetto, comprensione, nella veste logorata dell'oppressore; vuole essere un invito a ponderare bene i propri sentimenti prima di legarsi ad un'altra persona che non è "proprietà", ma Essere umano.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ho sempre amato leggere, ma la scrittura, come ho già detto, è scaturita dal bisogno di evadere dalla solitudine, dalla mancanza di vero amore; di lasciare sul foglio la mia vera indole che anelava un vissuto diametralmente opposto.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Non c'è un solo ricordo piacevole che mi abbia spinto a scrivere, solo situazioni soffocanti che mi spingevano a dire per prendere aria purificatrice.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Non mi sono mai posta un termine. Dapprincipio non sapevo come "incastrare" con ordine le parole perché divenissero versi; poi ho trovato un mio modo e mi sono accinta ad andare avanti ogni qualvolta urgeva l'uscita di un fatto che mi aveva travolta e trovava refrigerio solo se lo proiettavo allegoricamente sulla carta. I miei "sfoghi" sono diventati "poesie" per alcuni e continuano a venir fuori in quanto non vengono meno le condizioni che li generano.
 
Il suo autore del passato preferito?
Il poeta a me congeniale è Leopardi di cui sento lo stato d'animo che traduce in modo mirabile ed universale. Con lui mi immergo nel suo infinito e ne trovo pace, ma mi nutro di una speranza: la salvezza che possa venire dal cielo.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un'ottima opportunità che può spingere l'ascoltatore a riflettere e comprendere l'animo umano che riaffiora da sotto le macerie della società odierna.

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