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BookSprint Edizioni Blog

28 Apr
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Intervista all'autore - Davide Sesti -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Palermo nel 1975 ma poi sono cresciuto a Vicenza, dove i miei si sono spostati per motivi di lavoro. Dal 2000 in avanti mi sono trasferito, sempre per esigenze lavorative, dalla città alla provincia e attualmente abito nell’alto vicentino.
La mia vita a Vicenza, sin da bambino, bene o male è sempre stata segnata dalla lettura dei classici o dei racconti di fantasy. Ricordo ancora le mie giornate passate in biblioteca, nella bella biblioteca rionale sempre ben fornita, in cui, ancora ragazzino di otto-nove anni mi immergevo nella lettura del Signore degli Anelli o de Lo Hobbit, i primi due grandi classici che hanno segnato in profondità la mia anima e la mia crescita. A quel tempo inoltre amavo già scrivere storie e storielle di tutti i tipi. Da ragazzo poi ho intrapreso gli studi tecnico-commerciali ma nello stesso periodo era esplosa in me la passione e la vena per la poesia, fuoco che è durato alcuni anni, anche dopo il conseguimento del diploma. Col tempo poi, nonostante che le vicende della vita mi avessero fatto approdare nelle software house come programmatore informatico, la mia passione si è progressivamente indirizzata anche verso Freud e la psicoanalisi, verso gli studi più eclettici – fisica, filosofia, matematica, storia, antropologia, solo per citarne alcuni –, verso la psicologia e il counseling – praticato e non solo studiato - e pian piano nuovamente verso la letteratura, ma non più sotto forma di poesia stavolta, ma di prosa. E con i romanzi è sbocciata anche la voglia di musica e di chitarra elettrica, per l’hard rock e per il metal..
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Beh.. sicuramente il mio! Ma a parte questo, consiglierei I Demoni, di Dostoevskij, o Il Signore degli Anelli di Tolkien, oltre che alle innumerevoli e fantastiche avventure di Arsène Lupin, di Maurice Leblanc.. e questi solo per dirne alcuni. Troppo impegnativi forse per un adolescente? Non direi. Considerate che il Signore degli Anelli l’ho letto all’età di otto anni e non sono di certo morto di lettura, anzi! Mi ha aperto la mente verso lidi più ampi e spaziosi, e mi ha permesso di capire che non bisogna aver paura delle letture la quale, non solo non annoia, ma feconda la fantasia e sollecita il pensiero. Specialmente quello libero e non allineato col potere dominante. I Demoni è troppo drammatico per una ragazza o un ragazzo nell’età dello sviluppo? È solo un pregiudizio. In realtà il romanzo mostra a chiare lettere cos’è la vita, la vita di tutti i giorni, e quali sono i risvolti psicologici, anche quelli più turbolenti e scomodi, che ne sono coinvolti. È inutile voler nascondere la verità ai giovani.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso che questo sia uno dei segni dei nostri tempi, inevitabile forse, sicuramente più economico, più pratico e agevole, e per tanti versi più ecologico ma non per questo più ..bello. Già perché vedete, un conto è leggere al tablet o al pc, senza poter toccare nessun corpo fisico di fatto, senza potere annusare l’odore della carta stampata, passare le dita sulla superficie delle pagine, ruvida o liscia che sia, guardare e riguardare quante volte si vuole, anche mentre si legge, la copertina, insomma incontrare di presenza un libro e assaporarne la personalità. E un conto è poter fare tutto questo. Il libro stampato ti offre questa esperienza, da sempre, l’ebook di certo no, fermo restando ovviamente gli indubbi vantaggi che ho già menzionato. Non so fino a che punto questo cambiamento, pertanto, possiamo considerarlo un “progresso”; spero solo che la storia, a questo punto, ne sarà giusto giudice.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
..Si inizia con un colpo di fulmine, come per l’innamoramento, ma si prosegue con un amore ponderato, come quando ci si tiene veramente ad una cosa e la si cura, la si alimenta con pazienza – e a volte dolore e fatica – perché cresca e diventi ogni giorno più bella. Più vera.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Nei primi mesi del 2000 eravamo un po’ tutti in lockdown, non si poteva uscire di casa a causa del Covid 19, si lavorava in smart working – almeno per me è stato così -, anche part-time, e passavo parte della giornata a leggere, a studiare, a farmi qualche breve passeggiata ..e a guardarmi gli anime di Lamù, la ragazza dello spazio (tratti dal manga giapponese Urusei yatsura). Sì quelli della vecchia serie degli anni ‘80, mitici e sconclusionati, che ti riservavano sempre più di una sorpresa, non erano mai scontati, anche se non era pur sempre una sorpresa magari gradevole..! In ogni caso questi cartoons, proprio loro, mi hanno dato l’abbrivio, l’ispirazione di scrivere, di dire anch’io la mia sulle tormentose storie – e storielle – d’amore di quegli episodi, storie che non si concludevano mai, che non arrivavano mai a un dunque.. E ho pensato allora che su certe cose, su certe questioni invece un dunque, una meta – da buon freudiano? - bisogna averceli, dà più soddisfazione. Lo stimolo è venuto da lì, una spinta ad elaborare una nuova storia d’amore ..con tutto il suo (comico) pandemonio di contorno. Strano vero?
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Che libertà e verità sono fortemente correlati tra loro: non si può parlare di verità se non c’è come precondizione la libertà, dove per libertà intendo innanzitutto assenza di costrizioni e di obiezioni. Ma ancora non basta: verità vuol dire anche soddisfazione, pensiero e vita trovano il loro punto di riannodo in questa idea perché di sicuro ogni verità è tale solo se accompagnata anche da un senso, una consapevolezza di compimento, fosse solo per ammettere a noi stessi che non viviamo per sempre in questa vita. E l’amore, mi chiederete? Cosa c’entra l’amore con tutti questi bei discorsi? E questa è per l’appunto la sfida di questo romanzo, lascio ai lettori, con la loro libertà, trovare una risposta, una risposta che invito tutti a non allineare per forza di cose ai diktat della cultura mass-mediatica e agli indottrinamenti del potere dominante. Volete in ogni caso un indizio, una pista sicuri da seguire? Seguite le vostre passioni!
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Era un sogno nel cassetto sin da bambino, che da “grande” talvolta riaffiorava, ma non aveva mai la forza sufficiente di imporsi come voglia, ero sempre sommerso da altre preoccupazioni, da mille affanni quotidiani, che nascondevano a me stesso quello che ardeva costantemente sotto sotto nel cuore.. penso che il lockdown mi abbia offerto l’occasione, concreta, per pura fatalità, di trovare il tempo per capirmi di più e trovare meglio la strada dei miei desideri. Devo ammettere anche, ad ogni modo, che il percorso di crescita personale fatto come counselor psicodinamico mi ha facilitato e sorretto – e non poco – in questa impresa.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Mah.. niente di particolare in realtà! Posso solo dire che lo spunto “storico” è stato un lungometraggio sempre di Urusei yatsura in cui si narrava di una principessa aliena che avrebbe stretto un patto matrimoniale con Ataru ancora bambino, poi ritornata nel suo pianeta e che, divenuta ragazza diciottenne, sarebbe ritornata per far rispettare quel patto.. costi quel che costi e alla faccia di tutti! Ho cominciato ad elucubrare la mia storia partendo proprio da questo cartone, che mi era piaciuto in particolar modo, forse il migliore di quegli anni (anche se non ne ricordo il titolo..), e il risultato finale non c’entrava quasi niente col punto di partenza, in tre anni di stesura avevo sviluppato tutta un’altra idea, con personaggi profondamente diversi dalla fonte d’ispirazione. Ma qual è il problema? Va bene anche così, o no? Per me è stata in ogni caso un’esperienza unica!
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Altroché se l’ho pensato! Mi sono chiesto a cosa servisse, perché continuare a scrivere, in certo punti del racconto poi, particolarmente complessi e difficoltosi, quelli meno cominci e ironici, ma poi avevo sempre dentro di me questa idea che mi martellava la testa e che aveva così tanta voglia di uscire fuori allo scoperto che non ho saputo più resisterle, e ho così concluso ..finendo il mio libro!
 
Il suo autore del passato preferito?
Come ho già spiegato sono fondamentalmente due, Tolkien e Dostoevskij, cioè il fantasy con un pensiero morale ed esistenziale molto forte, e il realistico e drammatico ricchissimo di osservazioni e di delineazioni di natura psicoanalitica estremamente precisi e verosimili. Questi sono i due autori che più hanno avuto influenza nella mia formazione letteraria.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È l’ideale per i non vedenti, naturalmente, e per tutti coloro che non hanno tempo di fermarsi, di sedersi comodamente sul divano per concedersi un’ora di piacevolissima lettura.. Anche questo è un altro strumento dei nostri tempi, per certi versi ancora più pratico e fruibile dell’ebook. Di sicuro ha il grande vantaggio di sollecitare la memoria auditiva e con essa, magari, forse (però non è detto..), anche la forza di risvegliare in chi ascolta la voglia di epica e di narrazioni raccontate in famiglia o tra amici, come facevano gli antichi. Però gli antichi avevano queste usanze perché spesso non sapevano né leggere né scrivere, ed erano obbligati ad agire così, ..ma oggigiorno? 

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Venerdì, 28 Aprile 2023 | di @BookSprint Edizioni

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