Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta a Messina. Qui ho studiato, qui ho coltivato i miei sogni, qui è la mia famiglia. Amo la mia terra, anche se soffro a vederla arrancare dietro progetti irrealizzati e potenzialità inespresse.
Ho voluto ambientare qui il mio romanzo come omaggio alle sue bellezze... la terra, il sole, il mare con le sue lunghe spiagge, gli odori, la nostra cucina, il calore e la naturale accoglienza della nostra gente.
Dopo gli studi classici, che hanno contribuito ad arricchire il mio amore per la lettura e la scrittura, il mio senso naturale verso la giustizia mi hanno portata ad intraprendere gli studi giuridici, anche se ho capito che la giustizia non sempre è dei Tribunali, e l'amore per la famiglia mi hanno indirizzata poi a specializzarmi in mediazione familiare.
Ma il mio sogno, la mia vera aspirazione, la mia passione è stata sempre quella di scrivere.
Lì, ho sempre voluto spiccare il mio volo!
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Questa mi mette un po' in difficoltà... sia perché da adolescente leggevo di tutto, dai libri di animazione, a tutte le indagini di Sherlock Holmes, ai classici, alla poesia di Neruda, di Leopardi, di Montale, poi di Hikmet un poeta che consiglio vivamente...
Uno dei romanzi che mi è attecchito dentro è stato "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen, uno che ho riletto più volte è "Un Uomo", di Oriana Fallaci.
E tutto "Montalbano", ma qui sono un po’ di parte...
E immancabilmente Sciascia, "Il giorno della civetta" e la sua sempre attuale descrizione dei vari tipi di umanità... "gli uomini, i mezzi uomini, gli ominicchi, i quaquaraquà". Chiedersi di che tipo di umanità facciamo parte, e scegliere dove collocarsi, credo sia un dovere civile per ognuno di noi.
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Questa è una realtà a cui guardo in modo nostalgico. Pur capendone l'utilità, per me leggere è sfogliare le pagine, sentire l'odore della carta, mettere una nota a margine, una sottolineatura e sapere di poter ritrovare sempre quel libro nella mia libreria.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Credo sia entrambe le cose.
L'amore per il foglio bianco che va riempiendosi d'inchiostro, oggi i tasti del mio pc, mi ha fulminata sin da ragazzina...
Poi è andato crescendo con me, è diventato un amore da custodire, nutrire, curare. Scrivere non è solo seguire l'intuizione di un momento, l'ispirazione immediata, scrivere è dedizione, è ricerca, è studio, è metodicità. E scrivere è non smettere mai di leggere.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Non c'è stato qualcosa in particolare.
Avevo sempre scritto poesie, racconti, qualche breve storia, poi un giorno ho sentito gli echi di un dialogo, dentro di me, che era il finale del mio romanzo. Ho cominciato a scrivere di getto ed è stata un'esperienza che mi ha letteralmente invasa ed avviluppata per mesi, fino alle ultime righe.
Forse è stata solo un'ulteriore crescita.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Quello di non rimanere ingabbiato negli schemi o nelle "comode" abitudini, di avere il coraggio di guardare oltre, di cercare la propria strada ed inseguire i propri sogni, anche quando possono deludere l'aspettativa di qualcuno. Di trovare quel necessario equilibrio tra ragione e cuore, senza mai però sacrificare quest'ultimo, perché è lì che si nasconde sempre la nostra verità più intima.
A volte la vita ci pone davanti a scelte difficili o scomode, ma scappare da quelle scelte è quasi sempre fallimentare, quel momento in cui vince la paura si trasforma poi in rimpianto... Per volare bisogna lasciare a terra quella zavorra che sono pregiudizi, educazioni, abitudini, convenzioni, aspettative "ereditate" e portarsi dietro solo quello che veramente "ci veste", perché lo riconosciamo come profondamente nostro.
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Sin dalle elementari.
Nel classico tema: "Cosa vorresti fare da grande?", io non ho avuto dubbi.
"Da grande voglio fare la scrittrice! E magari - come scrissi facendo sorridere la mia insegnante - mi piacerebbe diventare famosa prima della mia morte!"
Oggi, come allora, a parte la battuta umoristica, l'immagine di qualcuno che prende dagli scaffali di una libreria un libro che porta il mio nome, è una di quelle che più mi sta a cuore.
Un sogno nel cassetto che non ho mai smesso di desiderare potesse prendere il volo.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Una passeggiata al mercato rionale. I colori, gli odori, il dialetto, la diversità della gente... sono diventati una pagina significativa del mio libro.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, mai. Faccio fatica, in generale, ad accettare "gli incompiuti", figuriamoci rispetto a qualcosa che mi sta particolarmente a cuore.
Il suo autore del passato preferito?
Arthur Conan Doyle
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo sia un valore aggiunto importante. Se un giorno dovessi fare fatica a leggere, ascoltare qualcuno che legge per me, mi farebbe sentire meno sola e sfortunata