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03 Apr
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Intervista all'autore - Mamidi -

Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere, per me, rappresenta la chiave per liberare i miei pensieri, la mia creatività, ma anche catturare i pensieri degli altri per fonderli con i miei. Significa porsi domande, trovare risposte, scatenare momenti di riflessione e di piacere.
Il piacere di costruire storie nuove senza tagliare col passato. Il piacere di creare, di giocare con le immagini e le parole, di dare vita a scene e protagonisti che potrebbero essere tutti e nessuno.
Spiegare le mie emozioni non è cosa semplice. Mi ha emozionato "Barunìa"
e mi emoziona "La Salamandra e la Seppia". Ribalterei la domanda ai miei lettori. A quel pubblico che anche con un click decide di farsi coinvolgere dalle mie narrazioni. Un pubblico che riesce a cogliere le più sottili sfumature e la particolarità del mio "stile" che rimbalza dal passato al presente e viceversa. Una particolarità che rende vivi e palpitanti i miei romanzi. Pagine ispirate e mosse dalla brezza tirrenica dove trascorro le vacanze estive.
 
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Quanto ci sia di reale in questa vita, è ancora tutto da scoprire. L'ipotesi di un multiverso mi convince sempre di più e quindi la risposta è la seguente: <>.
 
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Credo che la risposta si possa estrapolare benissimo dall'insieme delle risposte di questa intervista. Difficile concentrare in due parole quello che si costruisce da mesi, anni e che si scrive in 100 e più pagine. Sto parlando di concetti, impulsi, di bisogni e direi di un valore.
 
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
In altre interviste e occasioni di studio ho sempre specificato che il titolo delle mie opere nasce prima di mettere nero su bianco. Immaginate di vedere un film senza conoscere il titolo!
 
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Ben vengano tutti gli scrittori del mondo con i loro libri! Mi aiuterebbero a sopravvivere e a non spegnere il cervello.
Vorrei poter portare anche i miei libri e tutti quelli che scriverò da domani!
 
Ebook o cartaceo?
Entrambi! Anche se resto affezionata al cartaceo.
Attendo con ansia la versione digitale del mio romanzo "La Salamandra e la Seppia".
 
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
"Scrittori, non si decide! Si diventa!"
 
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea, anzi! Le idee nascono a Cefalù, in una terrazza affacciata sul Tirreno.
Un posto che frequento nel periodo estivo. Una finestra che mi regala sorprese incredibili come questa:
Quasi mezzanotte. Le vie pullulano di turisti con copricostumi che mostrano quasi tutto. Io osservo quel viavai di gente mentre gusto un gelato alla frutta posto su un trespolo. Mio marito? Si alza e si scosta da me per andare a chiedere l'autografo ad un noto personaggio televisivo, lì vicino. Dopo un poco ritorna e mi mostra, soddisfatto, la firma su un tovagliolo di carta. Io faccio spalluccia, penso, rifletto sull'accaduto e un tantino delusa consumo il mio gelato. Dopo un poco, vedo un'ombra riflessa sul tavolino. Sollevo lo sguardo dalla coppa semivuota, pensando che fosse un cameriere e... Altro che cameriere! Pippo, noto presentatore, mi stava chiedendo l'autografo!
Che soddisfazione!
 
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Si riferisce al nuovo romanzo "La Salamandra e la Seppia?"
Emozione allo stato puro! Un'emozione condivisa con i genitori di molti bambini scomparsi, con i genitori di ragazzi disabili lasciati allo sbaraglio. Un'emozione che attraversa pregiudizi e le coppie con qualche anno di troppo.
Si prova gioia mista di rabbia quando si vuole fare e non si può. Quando si deve subire l'indifferenza di ciò che ci circonda.
 
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Nessuno. Ho voluto tenere per me questa creatura fino alla pubblicazione.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che l'audiolibro vada valorizzato e più commercializzato. Una grande fascia di Persone ne trarrebbe beneficio. Mi riferisco, per esempio, ai bambini, ai ragazzi che vanno di fretta, alle persone anziane e alle persone con disabilità che aspettano questo utile strumento compensativo.

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1 COMMENTO

  • Link al commento Salvo G. inviato da Salvo G.

    Credo di conoscere Mamidi come pochi. Leggo tutto quello che scrive. Rimango esterefatto per la sua capacità di scrivere e trattare temi complessi del passato e di oggi. Riesce con un'esposizione letteraria semplice, soft, ed efficace. Stimola alla personale riflessione delle storie magistralmente concatenate e "colorate". Io lavoro parecchio ma i suoi romanzi fanno al caso mio. Li leggo in pochi giorni e il prezzo è accessibile.

    Domenica, 16 Aprile 2023 10:46

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