Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è un modo per evadere dalla realtà e dai miei problemi, è una valvola di sfogo, Posso creare il mio mondo e fare quello che voglio senza avere il giudizio di nessuno, cosa rara negli ultimi tempi.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In realtà questo libro ha poco di reale che si può collegare alla mia vita vera, questa storia rappresenta per me il mio vero sogno e quello che avrei voluto fare veramente. Tutto di questa storia fa parte di un mondo immaginario.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Questo libro è stato scritto durante la pandemia, quindi per me è stato in realtà un modo per occupare il tempo mentre eravamo rinchiusi dentro casa senza poter fare nulla.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata abbastanza semplice, ho semplicemente cercato una parola chiave che si ripetesse spesso nel libro e in qualche modo mi è saltato subito in mente.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se finissi su un’isola deserta e potessi portare solo un libro con me sarebbe 'La verità sul caso Harry Quebert', un bel mattone che però a parer mio non annoia mai. Se invece potessi portare più di un libro sceglierei la saga dell’Allieva di Alessia Gazzola, mi piace il modo in cui scrive e le cose di cui racconta penso che abbia un modo di spiegare cose molto tecniche in una maniera talmente semplice e leggera che ti affascina e poi le avventure della sua protagonista ti coinvolgono tantissimo, le sue storie ti fanno entrare in un mondo completamente diverso dove quasi ti dimentichi di star leggendo.
Ebook o cartaceo?
Io sono team cartaceo, non mi dispiace l'ebook ma il cartaceo non si batte, la sensazione della carta sotto le dita, poter appuntare i tuoi pensieri con la penna, tramandare il libro poi a future generazioni. Mi piace pensare che un libro che io ho letto e appunto possa finire nella borsa/ zaino di qualcun altro e che questa persona si possa rispecchiare nei miei pensieri mi fa sorridere.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Ho deciso di fare questa cosa durante la pandemia, non c'è una vera motivazione volevo coronare questo sogno che ho sempre avuto soprattutto per dimostrare a me stessa di potercela fare.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea nasce dalla mia passione per la medicina legale e per i true crime, quando ho iniziato a scriverlo pensavo che avrei intrapreso un percorso inerente alla mia passione, avevo pensato alla criminologia, purtroppo ho scoperto che non è così semplice e che forse non era quello il momento giusto, così mi sono iscritta alla facoltà di Lettere e Filosofia, ma ho ancora intenzione di prendere la laurea in criminologia piano piano coronerò il mio sogno. Iniziando dalla pubblicazione del libro.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Non si può spiegare, è una sensazione davvero indescrivibile soprattutto quando sogni da quasi tutta la vita di poter fare una cosa del genere.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio libro è stata mia madre, ma ci è voluto un po' prima che gli consegnassi una copia.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è molto comodo a parer mio, io lo uso spesso mentre magari sto facendo qualcosa o mentre sono in autobus e non voglio rovinare il libro cartaceo.