Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono sempre stato attratto dalla letteratura come mezzo di comunicazione, ho portato avanti questo progetto perché ci credevo.
Vengo da una famiglia disagiata con poche riserve economiche, ho fatto tutto quello che dovevo fare per accumulare il bagaglio culturale necessario, sono stato attento a queste cose fin da bambino, non posso dire di essere sempre stato contento di tutto quello che mi succedeva, è un po’ un obbiettivo che mi sono prefisso a l'università.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La scrittura è un mezzo che si usa al giornale, è come scambiare delle informazioni e può essere utile tutta la giornata, in un periodo del tempo segnato dai social.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore preferito è Fëdor Michailovic Dostoevskij
Perché è nata la sua opera?
La mia opera nasce dall'idea di lasciare l'impronta, la mia testimonianza riguardo certi fatti del passato che sono accaduti di cui ho paura che potrebbero ripetersi.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
È fondamentale che sia un pilastro, un principio da seguire, se lo scrivi deve essere il tuo libricino personale, quello che scrivo è proprio frutto del contesto sociale dove vivo, è una conseguenza personale.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è più un modo di raccontare la realtà per difendersi da tutto quello che sta accadendo, ci sono persone che accusano senza motivo persone innocenti per divertirsi, e una persona deve essere pronta a controbattere.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Sono rappresentato nel libro come contromisura contro una disgrazia di cui sono mezzo-protagonista, è una cosa che so perché mi sono calato nel personaggio di investigatore.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
C'è una persona senza la quale non avrei potuto trovare le forze, come se la preghiera mi ha aiutato sentendo Radio Maria.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Sono stato sempre un mezzo-profeta che predicava senza essere autorizzato anche a casa, ho messo il lavoro su internet perciò può essere chiunque lo abbia aperto per prima.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
L'ebook è un modo per essere meno pieni di carta, dipende dal lettore ognuno ha i suoi gusti.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non è una cattiva idea per la comodità che ogni volta si presenta, in certi casi uno ha difficoltà, e può essere utile.