Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Valtellinese di nascita ma saronnese d'adozione ho studiato presso il Conservatorio Verdi di Milano.
Ho insegnato Educazione Musicale nella scuola media e parallelamente ho continuato a suonare il pianoforte e comporre musica e canzoni. Ho sempre scritto i testi delle mie canzoni perché mi piace raccontare le storie che poi metto in musica. Dopo aver composto un brano piuttosto inquietante ricordo lo sguardo attonito dell'acquirente e il suo consiglio di sviluppare l'argomento della canzone. È nato così il mio primo libro "Doppio omicidio" con protagonista una giovane pianista di una rock band. Da quel momento ho scoperto una nuova via di "espressione" che sinceramente mi diverte utilizzare e che continua a coinvolgermi totalmente.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Nei limiti del possibile prediligo scrivere alla mattina. Ho l'abitudine ad alzarmi presto e solitamente trovo che sia il momento dove riesco a sviluppare la trama, confezionare situazioni e tratteggiare personaggi con una certa facilità al punto che, in fase di rilettura, rimango io stesso meravigliato e coinvolto da quanto ho scritto.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Tanti sono gli autori che mi piacciono perché credo che tutti abbiano da "insegnarmi qualcosa". Non credo di poterne citare qualcuno in particolare anche se ho una certa predilezione per romanzi con uno stile narrativo piuttosto serrato.
Perché è nata la sua opera?
L'idea di "Ask me why" nasce una mattina a scuola dopo una chiacchierata con un gruppo di alunni meravigliati da come la mia gioventù fosse stata così diversa dalla loro quotidianità. Pur non essendo io vissuto al tempo dei Flintstones (!) i racconti e le osservazioni che nascevano dal confronto tra il mio vissuto e il loro mi hanno spinto a raccontare tanto di me e di quel periodo in un libro. Pertanto tra i personaggi descritti e le situazioni vissute c'è una parte dal colore autobiografico voluto ed inevitabile. Ovviamente e aggiungerei per fortuna, la trama si sviluppa con un plot narrativo di pura invenzione!!
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Direi molto. Grazie alla mia attività di musicista ho avuto e tutt'ora ho la fortuna di viaggiare tanto sia in Italia che all'estero e questo mi ha permesso venire in contatto con tanta gente diversa che vive realtà sociali e geografiche molto lontane dalla mia. La mia facilità di ascolto e la curiosità che sempre mi accompagna mi permette poi di approfondire alcuni rapporti con chi incrocio nel mio cammino. Per esempio uno dei personaggi principali di "Ask me why" (quello che nel libro è soprannominato "il grigio") è un - spero - felice connubio di due figure da me realmente conosciute e assolutamente importanti per le loro storie di vita vissuta.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Senza dubbio entrambi gli aspetti - fuga dalla realtà e realtà "reale" - confluiscono nella mia scrittura. Quello che mi circonda è la base sulla quale poi sviluppo la trama del romanzo in modo da trasfigurare il quotidiano con note di colore fantastiche che indubbiamente arricchiscono la narrazione. Creare poi dei personaggi "fantasiosi" è un gioco che mi diverte sempre e potere dar loro connotati fisici e caratteriali presi in prestito da persone reali mi permette di raccontare la realtà "reale" rendendola nel contempo momento di evasione...
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Sempre tanto... quello che io sono oggi è il risultato di anni (a volte troppi altre volte ancora troppo pochi...) di vita vissuta a ritmo di un "rock'n'roll" frenetico come appunto quel genere di musica richiede. Credo che il ritmo non vada poi a discapito del contenuto che può essere via via romantico, angosciante, lucido o confuso ma sempre e comunque reale. il protagonista di "Ask me why" è una sorta di mio Avatar e lo stesso posso dire degli altri personaggi che man mano si "intrufolano" e sviluppano la trama.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Tutte le persone che circondano il mio quotidiano sono state e sono fondamentali. Sono persone che riescono a capire i miei momenti di "verve creativa" e mi lasciano tranquillo in quella "dimensione parallela" che mi porta ad essere "assente anche se presente"... e che proprio per questo a volte più che dimensione "parallela" risulta essere "divergente” ... Persone che ovviamente ringrazio e abbraccio. Per questo libro in particolare direi però che il gruppo di alunni di cui parlavo prima sono stati determinanti, quelli che con le loro osservazioni e discussioni mi hanno dato quel "input" che ha permesso poi ad "Ask me why" di sbocciare...
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia compagna Cinzia e alla mia amica Daniela.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io leggo molto utilizzando ebook. Trovo molto più "snello" il suo uso, specie in determinate situazioni quali vacanze e viaggi. Sono un divoratore compulsivo di libri e allora l'ebook mi permette di caricarne un buon numero su un supporto grande meno di un solo libretto. Però poi quando trovo una lettura particolarmente piacevole e coinvolgente devo acquistare il libro in formato cartaceo. Mi piace accarezzare le pagine, sottolineare frasi o evidenziare momenti... mi sembra di interagire compiutamente con l'opera che ho tra le mani. Quasi un rapporto fisico che mi sfugge un po' con l'ebook.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sinceramente la conosco poco anche devo ammettere che mi affascina e mi intriga. A me piace leggere e rileggere determinati passaggi di un libro o addirittura intere pagine. Non so se il ritmo di un audiolibro possa essere in sintonia con il mio piacere. Mi hanno proposto recentemente di trasformare un mio musical narrato in audiolibro... forse sarò in grado di avere una opinione più precisa in futuro!!