Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono Giancarlo, italo-canadese, 40 anni, sposato con Madia e insieme genitori del piccolo Samuele,
sono appassionato di ricerca (laurea in Marketing e Comunicazione), lavoro nel B&B di famiglia e scrivo questo libro per raccontare la mia esperienza di vita partendo da una situazione di malessere a 360 gradi (ansia e difficoltà di relazione) per giungere ad un riscatto personale, una vita serena.
Sono nato a Bari e durante l'infanzia ho trascorso amorevoli periodi estivi con la mia famiglia canadese. Sono cresciuto a Capurso (BA) che è il paese dove vivo oggi.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ad un adolescente consiglierei un libro che possa innanzitutto servire a farlo stare bene con sé stesso, magari di un autore di cui è appassionato, un suo idolo, che possa aiutarlo ad avere fiducia dentro di sé e che soprattutto lo allontani, ogni tanto, dalla non trascurabile dipendenza che sta colpendo molte persone di quest' epoca, l'uso spregiudicato di smartphone e social network.
Nel mio caso è stato fondamentale Bruce Lee con un libro dal titolo "Il Tao del Dragone - verso la liberazione del corpo e dell'anima".
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso che possano coesistere entrambi armoniosamente infatti, ad oggi, la maggior parte dei libri si trova sia in formato cartaceo (lo preferisco) e sia in formato e-book. Probabilmente l'e-book ha un impatto ambientale ridotto.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Per me la scrittura si è rivelata un lungo percorso, un amore ponderato soprattutto verso me stesso; il mio graduale volermi bene mi ha portato ad andare avanti perché sono stato, grazie a Dio, sempre meglio.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La spinta a scrivere questo libro è stata alimentata da una voglia per me inaspettata di raccontare la mia verità, una verità che parte dal periodo di lavoro successivo alla mia laurea; raccontare la realtà che ho affrontato nel mondo quotidiano, quella che nei libri universitari non c'è e che, forse, nessun professore universitario ti saprebbe insegnare.
Una verità che mi ha portato a dire che certe vicende della vita quotidiana non dovrebbero assolutamente accadere se vogliamo mantenere l’unione fraterna e l’amore fra le persone: questo è stato anche lo spirito che mi ha spinto a divulgare il messaggio raccontandolo nel libro.
Confido che questa opera possa esser un valido spunto di riflessione e di azione per chi senta nel proprio cuore di poter vivere con serenità e riuscire nel proprio intento nella vita, soprattutto con l’aiuto di Dio.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Al lettore vorrei trasmettere che ad oggi è possibile trascorrere una vita serena nonostante tutte le pressioni esercitate in ogni ambito della quotidianità: dalla famiglia, al lavoro e soprattutto in una relazione fra persone.
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
La scrittura è stata un'attività di cui ne ho preso coscienza pian piano col passare del tempo e sono fiducioso che continuerà ad esserlo perché, sorprendentemente, mentre scrivevo questo mio primo libro, già pensavo al secondo in una maniera alquanto entusiasmante.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Certo. Ricordo un episodio che mi ha emozionato particolarmente durante la scrittura del libro e cioè quando ho scoperto che Bruce Lee (uno dei miei idoli), fra i diversi libri che ha studiato, ha letto anche la filosofia di Jiddu Krishnamurti.
Non sapevo che Bruce Lee si fosse imbattuto nei pensieri di questo personaggio indiano che è stato per me una fondamentale fonte di ispirazione. Non potete immaginare quanto mi sentivo coinvolto quando scrivevo e raccontavo di questi 2 grandi artisti.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Si, per circa 3 volte ho sperimentato l'angoscia che il mio libro potesse morire nel cassetto della mia scrivania e chissà se qualcuno lo avrebbe letto prima o poi.
Questo è capitato perché ero, e soprattutto lo sono tutt'ora, aberrato da impegni lavorativi che mi tolgono tempo materiale a portare avanti questa mia passione, ma la cosa più grave è che tali fastidiosi doveri mi allontanano da avere l'ispirazione, quella concentrazione emotiva che fa indagare dentro me stesso e che di conseguenza mi spinge a scrivere.
Il suo autore del passato preferito?
Il mio autore del passato preferito è Jiddu Krishnamurti che, purtroppo, ad oggi è poco "sponsorizzato" dai mass media perché, secondo me, racconta molte verità che addirittura possono essere scomode per l'intero "sistema"...
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che l'audiolibro sia una frontiera utile a quelle persone che per lavoro o per pigrizia non hanno tempo e modo di potersi dedicare alla lettura.
Lo trovo anche un aiuto fondamentale per chi ha difficoltà di natura visiva.